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Rito del caffè espresso: diventerà patrimonio dell’UNESCO?

Il rito del caffè espresso potrebbe diventare patrimonio immateriale dell’umanità. Di recente, un passo in avanti importante è stato fatto in questa direzione. Il Gruppo di Lavoro Unesco del Mipaaf, infatti, è favorevole all’iscrizione del rito — anche detto Arte — del caffè espresso nell’inventario nazionale del patrimonio agroalimentare italiano (Inpai).

Il Mipaaf sostiene la candidatura del rito del caffè all’unanimità. Moltissimo supporto per la candidatura, inoltre, proviene dai principali attori della filiera del caffè. Questo step è decisivo nell’iter: ora, non resta che attendere la valutazione UNESCO. 

Rito del caffè espresso: gli attori della filiera si uniscono in un appello accorato

Lo stesso Consorzio di Tutela del Caffè Espresso Italiano, insieme con il Comitato Italiano del Caffè di Unione Italiana Food, ha rivolto un appello al ministro delle politiche agricole, Stefano Patuanelli. Richiedono, a gran voce, un forte sostegno per questa candidatura che porterebbe enormi vantaggi ad un settore fortemente colpito dalla crisi.

Questo appello unanime, in un momento difficile come quello della pandemia di Covid-19, non è affatto casuale. È un invito accorato a riconoscere il caffè espresso come elemento di cultura identitaria in Italia in un periodo di estrema difficoltà per il Paese. Un appello a dare il giusto riconoscimento ad un rito sociale e culturale che, da nord a sud, entra nelle case di ogni cittadino e ci ricorda il tempo in cui non si temeva il contatto con l’altro.

Ilaria Danesi, giovane imprenditrice nella filiera del caffè che si è unita all’appello, si è detta molto soddisfatta di questo passo in avanti: “un’ottima notizia in vista della valutazione della Commissione Nazionale Unesco“.

Aggiunge, poi: “step decisivo nell’iter della candidatura che, se fosse sostenuta a gran voce ed acquisita, porterebbe importanti benefici a tutta la filiera e all’Industria del Caffè Espresso in Italia nonché, in termini d’immagine, all’intero paese“.

Anna Borriello
Anna Borriello
Scrivo per confrontarmi col mondo senza ipocrisie e per riflettere sul rapporto irriducibile che ci lega ad esso.