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domenica, 4 Giugno 2023

Rio 2016, ancora un italiano positiva al doping

Viktoria Orsi Toth risultata positiva ad un controllo per un anabolizzante, il beach volley femminile non avrà rapresentanti azzurre. Intanto Schwarzer continua ad allenarsi in attesa dell'udienza definitiva

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Le Olimpiadi di Rio non partono sotto i migliori auspici per l’Italia. Dopo i casi di Niccolò Mornati (Canottiere), Roberta Caputo (Vela Classe 470) e Chatbi (3000 siepi) un’altro atleta azzurro è stato trovata positivo ad un controllo antidoping per un anabolizzante, il Clostebol.  E’ una sostanza usata per aumentare le prestazioni fisiche che permette la rigenerazione del tessuto cutaneo e favorisce la produzione di lipidi e proteine, viene usata tramite crema. Si tratta di Viktoria Orsi Toth, specialità beach volley. In mattinata si è creato un piccolo giallo in quanto secondo alcune voci ad essere stata fermata era stata una pallavolista della squadra femminile di Bonitta. Alcune ore dopo il Coni ha deciso di fare chiarezza con il seguente comunicato : “VIiktoria Orsi Toth (tesserata FIPAV) è stata riscontrata positiva alla sostanza Clostebol Metabolita, a seguito di un controllo fuori competizione disposto da NADO ITALIA, a Roma il 19 luglio 2016. La Prima Sezione del Tna comunica che ha provveduto a sospendere l’atleta in via cautelare, in accoglimento dell’istanza proposta dall’Ufficio Procura Antidoping”.

L’Italia quindi non avrà rappresentanti nel beach volley femminile, la coppia Menegatti-Toth era l’unico che era riuscita a qualificarsi, il debutto era previsto per lunedì, 8 agosto, contro le canadesi Broder-Valjas.

SCHWARZER – Il marciatore non si arrende, volerà a Rio per convincere il Tas e partecipare alle Olimpiadi anche se le speranze sembrano davvero ridotte al lumicino. L’atleta ha confessato le proprie emozioni tramite un post su Facebook: “Non riesco a pensare, dopo tutto quello che ho fatto per dimostrare a tutti che potevo tornare a combattere, di arrivare fisicamente a Rio e non avere la possibilità di scendere in pista. Non posso pensare che tutto il lavoro svolto negli ultimi mesi, a cui mi sono sottoposto, non siano serviti a nulla. All’udienza cercherò di sostenere la mia innocenza verso le accuse che nelle ultime settimane mi sono state rivolte mostrando l’assoluta linearità di tutti i controlli emetici ed ormonali a cui sono stato sottoposto”.

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