Si è da poco conclusa l’udienza preliminare del processo sull’incidente del bus sulla Napoli – Canosa avvenuto nel luglio 2013. Rinviati a giudizio i quindici indagati.
Era luglio 2013 quando un gruppo di turisti dell’hinterland napoletano si era recato in viaggio nella provincia di Benevento. I turisti avevano acquistato un pacchetto di viaggio organizzato alla Mondo Travel, un’agenzia di viaggio di Pozzuoli e volevano semplicemente trascorrere qualche giorno di relax. La Mondo Travel li avrebbe trasportati con un autobus da Pozzuoli a Benevento e da Benevento in giro per tutti i paesini della sua provincia, in primis Pietrelcina, terra natale di Padre Pio. Il viaggio di andata e gli spostamenti giornalieri da una cittadina all’altra si svolsero tranquillamente senza alcun disagio, ma fatale fu il viaggio di ritorno del 28 luglio quando l’autobus si ribaltò nel Valico di Acqualonga, uno dei tratti più brutti e pericolosi dell’autostrada A16 che collega Napoli con Canosa di Puglia. L’autobus fece un volo di trenta metri, persero la vita l’autista e la stragrande maggioranza dei passeggeri. Su cinquanta persone infatti, solo otto se ne salvarono. Le indagini svolte subito dopo la tragedia dalle forze dell’ordine, determinarono che vari fattori avevano contribuito al tragico incidente e primo fra tutti la mancata manutenzione dell’autobus che trasportava i turisti, poi la scarsa illuminazione del tratto autostradale in oggetto. Quindici furono gli avvisi di garanzia emessi e tra i più importanti vi fu quello rivolto ai titolari della Mondo Travel, per mancata manutenzione delle vetture di trasporto e quello rivolto ai due funzionari della Motorizzazione Civile di Napoli per aver concesso i dovuti visti e le dovute autorizzazioni per la circolazione dell’autobus in oggetto. Accuse rivolte anche all’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia per culpa in vigilando, avrebbe dovuto accertarsi che la manutenzione del tratto autostradale in oggetto fosse effettivamente svolta da chi competente.
Tutti coloro che hanno ricevuto l’avviso di garanzia hanno richiesto il rinvio a giudizio all’udienza preliminare. Oggi dopo due lunghi anni d’indagini i presunti responsabili dell’incidente dell’A16 sono tutti stati rinviati a giudizio al 14 gennaio 2016. La notizia non può che destare sdegno, i responsabili di quanto accaduto quel fatidico 28 luglio 2013 dovranno pagare.