venerdì 19 Aprile, 2024
12.5 C
Napoli
spot_img

Articoli Recenti

spot_img

Riapre la mostra “lascivissima” del Mann

Riapre il Gabinetto Segreto del Museo Archeologico Nazionale di Napoli (Mann): da mercoledì 11 agosto sarà possibile ammirare 250 reperti ritrovati durante gli scavi nelle città vesuviane.

I soggetti in questione non riflettono scene di guerra, bensì attimi intimi, erotici, è la collezione “lascivissima” del Mann; che nel corso dei secoli è stata sottoposta a limitazioni per il pubblico più giovanile.

Sono 250 reperti, ognuno mostra una scena esplicita: si può ammirare l’erotico abbraccio tra un satiro e una baccante; oppure l’unione sensuale tra il corpo statuario di Leda e il potente Zeus dietro le fattezze di un cigno bianco;

La censura della collezione nel corso dei tempi 

La particolare collezione, sebbene artisticamente di incomparabile bellezza, si caratterizza per il modo esplicito di mostrare scene sessuali ha fatto sì che più volte venisse separata fisicamente dal resto delle collezioni presenti al Mann.

Furono proprio i Re Borbone di Napoli a dare il nome di “Gabinetto Segreto” alla collezione lasciva, limitata all’epoca ad un pubblico ristretto, esposizioni alle quali “avessero unicamente ingresso le persone di matura età e di conosciuta morale”. 

Dopo i moti rivoluzionari del 1848 il Gabinetto degli oggetti “osceni”, così vennero denominati, divenne espressione delle libertà civili, e quindi censurato perché considerata una pericolosa libertà di espressione di pensiero, anche politico.

Ci è mancato poco che questi splendidi reperti, ridotti a “monumenti infami della gentilesca licenza” e “lascivissimi”, non furono distrutti per far apparire pulita la casa reale.
L’allora direttore del museo Borbonico riuscì persino a ottenere che la collezione venisse chiusa ai visitatori, dotando il portone di ben tre serrature differenti con le chiavi consegnate nelle mani di diverse persone.

Ma è nel 1851, che il Gabinetto subì il culmine della censura: quando, dopo che nel Gabinetto Segreto furono relegate anche le Veneri, semplicemente perché nude, la collezione fu definitivamente sigillata e murata affinché “…se ne disperdesse per quanto era possibile la funesta memoria“.  Garibaldi, con il suo trionfale arrivo a Napoli, nel settembre 1860, volle rendere accessibile la sala “giornalmente al pubblico”.

Nel corso degli anni però la libertà concessa da Garibaldi sarebbe stata frenata dalla censura del Regno d’Italia che vide il suo culmine durante il ventennio fascista. La censura si allenterà  solo dopo il 1971.

Dopodiché furono attuati lavori di restauro  importanti e la collezione fu definitivamente aperta al pubblico nell’aprile del 2000.

La raccolta, sarà visibile tutti i giorni (eccetto martedì, riposo settimanale) dalle ore 9 alle 14.

“È restituita” oggi al pubblico grazie all’applicazione delle nuove disposizioni sul Green Pass, in modo che possa essere garantito un percorso da vivere in tutta sicurezza”

Un dono simbolico a cittadini e turisti presenti in città a Ferragosto”– così commenta il direttore del Mann, Paolo Giulierini.