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Riapertura delle scuole: controlli e opportunità

Sono mesi ormai in cui il governo manifesta chiaramente l’intenzione di fare i conti con la riapertura delle scuole, cercando il modo migliore possibile per ricominciare e garantire la ripresa delle lezioni in presenza. Perché questo possa verificarsi sono state adottate delle misure da rispettare, che al momento sembrano essere risultate il miglior equilibrio possibile.

La prima delle regole da seguire sulle quali non è possibile transigere per cominciare l’anno scolastico 2020/2021 (e quasi non sembra vero!) è quella di indossare la mascherina. I docenti e il personale scolastico sono obbligati a tenerla sul viso nel momento di entrata nelle strutture, ma in classe possono restare senza, con il dovere di rimetterla però nel momento in cui si avvicinino gli studenti e durante l’intervallo. Per quanto riguarda gli alunni, questi possono non indossare la mascherina durante le lezioni, a patto che sia rispettata la distanza prevista. Nessun divieto intanto per le mascherine di stoffa.

Scuole: adattamento delle strutture

Per quanto riguarda l’organizzazione necessaria per la riapertura delle scuole, da un punto di vista prettamente materiale, a garanzia del distanziamento sono stati ordinati dei banchi monoposto. Alcuni di questi acquisti sono stati effettuati tramite fondi messi a disposizione dal Ministero dell’Istruzione, altri invece sono stati possibili grazie al bando emanato dal commissario per l’emergenza Domenico Arcuri, in altri casi ancora invece sono state utilizzate entrambe le modalità. Per alcuni istituti invece è previsto l’arrivo dei cosiddetti banchi innovativi, cioè banchi mobili.

Gli spazi molto probabilmente saranno gestiti in maniera alternata, cioè le classi svolgeranno le lezioni su due turni diversi. Si tratta di un’indicazione data dagli esperti e non di un obbligo, sarà poi lasciata alla discrezione delle singole scuole la scelta su come gestire la situazione.

Riapertura delle scuole e controlli

Non sarà possibile entrare a scuola se la propria temperatura superi i 37,5 gradi, ma questa dovrà essere misurata nel proprio domicilio per evitare che si sia costretti a farlo all’entrata degli istituti, creando inevitabilmente assembramenti. Nel caso in cui il medico curante abbia sospetto di Covid-19, dovrà richiedere tempestivamente il test diagnostico, comunicandolo al Dipartimento di prevenzione per l’esecuzione dei test.

Intanto da alcuni giorni è possibile per insegnanti e personale ATA rivolgersi alle ASL o al proprio medico curante per essere sottoposti al test sierologico, misure che stanno andando avanti secondo un ritmo diverso a seconda delle Regioni di riferimento.

Il buono che resta del periodo di lockdown

Se c’è qualcosa che sia risultata fruttuosa durante il periodo di lockdown è sicuramente l’esperienza della didattica a distanza. La stessa ha aperto la visione verso una scuola maggiormente capace di andare incontro alle esigenze degli alunni, più flessibile e pronta al cambiamento e all’adattamento qualora questo risulti essere necessario. Dalla riapertura delle scuole l’idea è quella di mettere a disposizione una didattica digitale integrata per gli istituti secondari di secondo grado, così che questa venga combinata con la didattica in presenza. Mentre, per quanto riguarda i gradi inferiori, il progetto è semplicemente quello di tenersi pronti qualora dovesse presentarsi la necessità di sospendere nuovamente le attività didattiche in presenza, per motivi inerenti all’emergenza sanitaria.

Gilda Caccavale
Gilda Caccavale
1996 - Laureata e specializzanda in scienze politiche. Da sempre appassionata di scrittura nella sua potenzialità di condividere e trasferire sottili intuizioni e prospettive, o irripetibili combinazioni dell'essere. Fermare la "visione" significa assistere l'evoluzione, e m'illumina d'immenso!