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Recovery Fund: un’opportunità per riqualificare il Sud

Il Recovery Fund potrebbe essere l’opportunità ideale per dare una svolta ai molti problemi economici, sociali e ambientali che danneggiano il Sud- Italia.

Il Sud è da tempo immemorabile discriminato su più fronti, spesso lasciato a sé stesso, ma in situazione di pandemia globale è impossibile non rispondere al suo assordante grido di aiuto.

Il problema principale che necessita di un aiuto immediato è il grave problema dell’amianto. La Sicilia e la Campania sono tra le prime ad esserne afflitte maggiormente.

Le attività industriali rendono l’ambiente altamente inquinato e di conseguenza anche i lavoratori, che ne sono a stretto contatto e rischiano sempre di più delle patologie fatali per la propria vita. Di questa tematica se ne occupa l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’ONA (Osservatorio Nazionale Amianto) che da anni combatte per tutte le vittime di malattie asbesto, per tutti quei lavoratori che vivono nel costante terrore di contrarre malattie e che hanno quindi diritto al pre-pensionamento.

Per il presidente e avvocato Bonanni, il Recovery Fund è un’opportunità volta a riqualificare il meridione. Il primo passo deve essere quello di mettere in sicurezza la salute con un adeguato piano vaccinale, ma non bisogna dimenticare anche la tutela ambientale. Le bonifiche delle strutture contaminate da amianto, e altri cancerogeni, sono l’unico strumento che garantiscano una ripresa salubre.

Lo sviluppo sostenibile è un argomento che si pone sempre di più all’attenzione di tutti, già varie industrie si stanno mobilitando per cercare di correggere le terribili conseguenze che l’uomo ha creato. Tutto è collegato! Gli studi mostrano perfettamente che dove non c’è salute non c’è economia e quindi non c’è sviluppo.

Lo sviluppo sostenibile però deve essere aiutato da una sburocratizzazione efficiente, che non faccia perdere mesi e mesi preziosi, che renda il sistema totalmente digitale e che snellisca in particolar modo i rapporti burocratici.

I soldi del Recovery Fund, se gestiti efficacemente, dovranno essere investiti in queste migliorie che possono certamente portare a rendere il Sud il primo motore di ripartenza. Il Sud detiene molte risorse che possono essere sfruttate per la ripresa economica del paese, ma c’è bisogno di assistenza immediata.

L’onorevole Laura Paxia ha affermato che il Paese ha bisogno di trovare un equilibrio che può essere realizzato solo riportando il Sud allo stesso livello del Nord in ordine di infrastrutture, trasporti, istruzione, sanità e mobilità. 

Nel Mezzogiorno gli investimenti pubblici in rapporto alla popolazione sono risultati sistematicamente inferiori rispetto al Centro-Nord, la dotazione di infrastrutture al Sud è anch’essa inferiore a quella del Centro-Nord in termini sia quantitativi che qualitativi. Il potenziamento, ad esempio, delle infrastrutture, appare fondamentale per far accrescere. L’interconnessione con le altre regioni italiane, con l’Europa, con il Mediterraneo, per aumentare il potenziale di mercato del Mezzogiorno, rendendo quest’ultimo attraente per i capitali privati, l’attività d’impresa, i flussi turistici. Ragionando in termini economici dobbiamo tenere conto che un incremento degli investimenti pubblici nel Mezzogiorno pari all’1 per cento del suo PIL per un decennio, avrebbe effetti espansivi significativi per l’intera economia italiana; dunque l’economia del Centro-Nord ne beneficerebbe per via della maggiore domanda nel Mezzogiorno e dell’integrazione commerciale e produttiva tra le due aree.”