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mercoledì, 27 Settembre 2023

Realizzata mappa in HD di Vesta

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È stata realizzata per la prima volta la mappa in HD relativa alla superficie dell’asteroide Vesta, annoverato tra i più grandi dell’intero sistema solare. La sonda Dawn della Nasa ha messo in evidenza le sue rughe che tradiscono un intenso bombardamento di meteoriti verificatosi nel passato.

Il geologo planetario David Williams, dell’Università dell’Arizona, e il suo gruppo di ricerca, costituito da 14 studiosi esperti in materia, hanno condotto studi in tal senso ricostruendo sulla rivista Icarus la cronologia degli eventi relativi ai bombardamenti.

In sostanza ci sono stati tre grandi impatti che hanno poi determinato i caratteri specifici della superficie dell’asteroide. Strettamente collegata agli urti è stata la formazione degli antichi crateri Veneneia e Rheasilvia e del più recente cratere Marcia. Williams sottolinea che per datare il bombardamento è stato necessario svolgere il lavoro in più tappe, servendosi della frequenza degli impatti sulla luna e di quella relativa agli impatti sull’asteroide. Mediante l’applicazione dei due modelli gli studiosi sono arrivati a concludere che la crosta più antica ha avuto origine cronologicamente prima dell’impatto che ha generato il cratere Veneneia.

Quest’ultimo risale, facendo riferimento al modello dell’asteroide, a 2,1 miliardi di anni fa, mentre prendendo in considerazione il modello lunare, esso risalirebbe a 3,7 miliardi di anni fa. Rheasilvia ha un’età – per così dire – più giovane, che oscilla tra 1 e 3,5 miliardi di anni; più difficile rendere un’eguale misurazione cronologica per l’ultimo cratere, Marcia, la cui età, secondo gli studiosi, oscilla tra i 120 e i 390 milioni di anni.

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