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Racket del pesce: arresti in provincia di Napoli

Racket del pesce: arresti in provincia di Napoli. Imponevano come pizzo le forniture di pesce a rivenditori e ristoratori. Per lavorare in pace dovevano rifornirsi dal clan. Non soldi ma forniture, un malcostume diffuso da anni e in diversi settori. Questa volta però l’imprenditore  reagisce, denuncia e manda in manette due persone accusate di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso e di lesioni.

Racket del pesce: arresti a Castellammare di Stabia

Ad arrestare i due loschi figuri sono gli uomini della Squadra Mobile di Napoli supportati dal commissariato di Castellammare di Stabia. Il tutto in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Napoli.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti avrebbero contattato l’imprenditore minacciandolo per costringerlo a comprare la merce esclusivamente dalle aziende a loro riconducibili. In pratica imponendosi come unici fornitori dei prodotti ittici.
In ogni caso una forma di racket che da tempo si sostituisce a quella classica del pagamento di denaro.

L’uomo si rifiuta e subisce le maniere forti: lo avrebbero picchiato e minacciato di morte. I due per rendere ancora più incisive le loro pretese, si qualificano come appartenenti ad una delle organizzazioni criminali della zona. Promettendo ritorsioni camorristiche in caso di ulteriori rifiuti.
Le indagini della Polizia di Stato portano all’individuazione dei due e al loro arresto.