Durante la notte del 20 ottobre sono stati esplosi colpi d’arma da fuoco contro il Maglificio “100Quindici Passi” di Quindici, nato in una villa confiscata al clan camorristico dei Graziano. I colpi d’arma da fuoco hanno interamente distrutto la scritta “Bene sequestrato alla Camorra e riconsegnato all’Italia”. Fine ultimo del gesto era quello di rovinare l’inaugurazione del Maglificio del 21 ottobre a cui parteciperà anche il presidente di Libera Don Luigi Ciotti.
Il Maglificio “100Quindici Passi” nasce in una villa di Quindici confiscata al clan camorristico dei Graziano, precisamente la prima villa della provincia di Avellino ad essere sequestrata alla Camorra. Dopo la confisca, la villa è stata data in gestione all’associazione Libera che al suo interno ha realizzato un maglificio, che creerà occupazione per un bel po’ di ragazzi ed al suo interno vi lavorerà anche Sebastiano Schivelli, fratello di Nunziante Schivelli prima vittima innocente della faida fra i clan Graziano e Cava. Il maglificio ha un valore altamente simbolico, è il trionfo della legalità sulle mafie. Simboleggia l’inizio di una nuova vita per la cittadina di Quindici e la perdita di potere delle Mafie che per dimostrare la loro ancor attiva presenza sul territorio hanno esploso colpi d’arma da fuoco contro la villa. Fortunatamente il fatto non ha causato danni a nessuno e tantomeno alla struttura. Sono stati intensificati i controlli da parte delle autorità competenti in vista dell’inaugurazione di domani e dell’arrivo di Don Ciotti. Si attendono futuri sviluppi.