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Questione vaccini: la posizione della Regione Campania

Questione vaccini, la regione Campania, è una delle prime regioni a raggiungere il 70% dei vaccinati, quindi la tanto desiderata Immunità di gregge.

La regione ha chiesto al Ministero della Salute chiarimenti sulla somministrazione dei vaccini Vaxzevria e Janssen, dopo i recenti gravi effetti collaterali che hanno colpito under 60.

A tale proposito, per quanto riguarda la questione vaccini, la Campania ha annunciato di non voler somministrare ai cittadini un mix di vaccini, ma di voler procedere solo con quelli a Mrna.

Da Luca si mostra preoccupato e, dunque, ha ribadito l’intenzione di proseguire con la campagna vaccinale Pfizer e Moderna e di voler sospendere le somministrazioni di altri vaccini che hanno determinato eventi preoccupanti, e si è deciso di non fare la seconda dose con vaccini Pfizer a chi ha fatto come prima dose Astrazeneca.

Gli over 60 che hanno ricevuto Astrazeneca, avranno anche la seconda perché non hanno avuto problemi con la prima.

Per gli under 60 il discorso è un altro, perché la somministrazione di vaccini diversi non ha avuto sul piano internazionale una sperimentazione ampia.

Secondo il parere del Comitato tecnico scientifico, il vaccino Vaxzevria viene somministrato solo a persone di età uguale o superiore ai 60 anni.

Dunque, chi riceve la prima dose di questo “nuovo” vaccino, e ha una età al di sotto dei 60 anni, il ciclo deve essere completato con una seconda dose di vaccino a mRNA, cioè Comirnaty o Moderna, da somministrare ad una distanza di 8-12 settimane dalla prima dose.

Sul tema dell’approccio “mixed-eterologo” dei vaccini contro SARS-COV-2, è stato rilevato, in particolare, che l’attuale letteratura scientifica ha individuato due studi differenti:

  1. Lo studio spagnolo CombivacS trial, che ha somministrato a 663 persone dalla fascia di età compresa tra i 18 e i 59 anni, i quali, dopo una prima dose di vaccino Oxford-Vaxzevria, hanno ricevuto una seconda dose dopo 8 settimane con il vaccino ad mRNA di Pfizer-Biontech riscontrando buoni risultati in termini di efficacia e sicurezza con una tipologia di eventi avversi gestibili in ambulatorio.
  2. Lo studio UK based Combi-CoV (Pfizer-Biontech boost dopo prima dose Vaxzevria), che ha dimostrato che su una popolazione over 50, un aumento della  reazione sistemica dopo la dose boost riportata dai partecipanti ai programmi di due tipi di vaccini rispetto ai programmi vaccinali omologhi, e questo è stato accompagnato da un aumento dell’uso di paracetamolo.