Dopo la fine della prima tornata, nella quale come era prevedibile il colore e il buonumore prevalgono su grigiore e tensioni sia sugli spalti, dove nemmeno una sconfitta fa passare la voglia di godersela ai tifosi, che in campo.
Infatti a parte i fisiologici ostracismi delle squadre sulla carta sfavorite, non vi sono stati episodi squalificanti oppure falli cattivi. Insomma, se si esclude una stupida bravata di un tassista ubriaco che ha investito alcune persone, per fortuna non gravemente nella città di Mosca e che con la rassegna non c’entra nulla, tutto è filato liscio come l’olio, con la macchina organizzativa che può ritenersi pienamente soddisfatta.
Tecnicamente e tatticamente non si sono rivelate molte novità, ci sono state alcune grandi come Brasile, Germania e Argentina che hanno floppato alla prima, ma hanno tempo e risorse per rimediare all’inizio affannoso, mentre le outsiders, Belgio in primis con il folletto Mertens e il granatiere Lukaku sugli scudi, l’Inghilterra con il superbo uragano Kane e l’inossidabile Francia con i fenomeni Griezmann, M’bappè, e Pogba, solo per fare qualche nome, hanno impattato soddisfacentemente, tenuto conto che non affrontavano fulmini di guerra, con tutto il rispetto per Panama, Tunisia e Australia. Discorso a parte meritano le due protagoniste del gruppo B, Spagna e Portogallo che una contro l’altra hanno inaugurato la loro manifestazione con un 3-3 risultato subito trascinante per la prima che ha sciorinato le sue classiche trame di gioco molto seducenti e per la seconda che ha esposto il suo “biglietto da visita” più lucente che mai, cioè quel Cristiano Ronaldo che sembra voler promuoversi per la copertina finale del libro di questi mondiali. Entrambe da stasera sono al comando appaiate a quattro punti. Complimenti vanno fatti alla Russia per gli ottavi già conquistati onorando al meglio il suo ruolo di paese ospitante, agli africani del Senegal che hanno domato una Polonia arrivata a questa corsa iridata con un grosso bagaglio di belle speranze che rischiano di essere disattese prematuramente e soprattutto al Messico che ha compiuto la vera impresa del primo trurno battendo i campioni del mondo in carica della Deutscheland per 1-0 con uno dei suoi tanti veloci attaccanti, Lozano, grazie ad un un contropiede rapido e letale. Buono anche il successo del Giappone con una improvvida Colombia, capace di ridursi in dieci uomini dopo appena tre minuti. Ora sediamoci, in tutta comodità, non si paga nulla ,una volta tanto, per capire quante delle impressioni avute fino adesso saranno confermate e quante sconfessate, saziandoci a volontà di coriandoli e felicità che sempre dovrebbero caratterizzare le manifestazioni calcistiche.