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Prolungamento scolastico, ecco i primi movimenti di Patrizio Bianchi

L’ipotesi del prolungamento dell’anno scolastico fino a fine giugno, quindi di ripartire direttamente a settembre. Quest’ipotesi era già prevedibile dalla settimana scorsa Patrizio Bianchi:  come neo ministro aveva messo mano alle ordinanze per gli esami di Stato, aveva confermato anche l’avvio della Maturità dal 16 giugno e la consegna dell’elaborato di terza media entro e non oltre il 7 giugno.

La questione di un’eventuale rimodulazione del calendario scolastico era stata già discussa dal presidente del consiglio Mario Draghi con il suo discorso al Senato. Draghi nel suo discorso aveva parlato di diverse problematiche. Sostanzialmente i docenti hanno lavorato a distanza e non anche in condizioni discutibili. Quindi come possono i docenti occuparsi delle commissioni d’esame e contemporaneamente dei recuperi? Non si può.

Quindi la decisione è nata sicuramente dal fatto che a giugno, mentre i docenti si occuperanno delle varie commissioni d’esame, non ci sarà il tempo materiale di potersi occupare anche sei recuperi.

Ipotesi del prolungamento dell’anno scolastico diventa realtà

L’ipotesi del prolungamento dell’anno scolastico è stata subito una questione che Bianchi ha considerato, aiutando anche i lavoratori scolastici, c’è il bisogno e la necessità di modifiche sul calendario scolastico considerandolo con ogni singola regione in base alle proprie situazioni interna.

Nel primo incontro con i sindacati ha detto ai rappresentanti di categoria” Portate a tutti i lavori della scuola la stima e la riconoscenza mia e del Governo”, ha affermato” su tempi e luoghi della scuola e sul modello operativo per recuperare i gap di socialità e apprendimento individuale è stato già attivato un gruppo di lavoro composto da personale del Ministero e figure che operano sul territorio, dirigenti scolastici, insegnanti, esperti in materia di disuguaglianze”.

In ogni caso, la soluzione non andrà calata dall’alto, ma sarà stipulata a seconda delle necessità specifiche di ogni singolo territorio e di ciascuna realtà scolastica, chiamando a collaborare anche il terzo settore laddove ce ne fosse la necessità.