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Crc: un calcio al… “calcio”.

Ha chiuso i battenti “Un calcio alla radio”, inopinatamente e lasciando di stucco gli innumerevoli ascoltatori che erano soliti accendere radio a mezzogiorno in punto e sintonizzarsi sulle frequenze di Crc targato Italia, per ascoltare le news sulla propria squadra del cuore, il Napoli, con i due anfitrioni, Umberto Chiariello e Marco Giordano a guidare gli avventori radiofonici per le intricate vie del calcio Napol-metropolitano. Avevano raccolto, i conduttori, l’eredità piuttosto appagante in termini di seguito del “Si gonfia la rete” firmato dal mattatore Raffaele Auriemma trasmigrato su altri pianeti (Marte), senza pagare dazio in fatto di competenza, originalità ed affidabilità di fonti, oltre che per la costante presenza di ospiti di alta qualità. Non sono mancati scoop, dibattiti, momenti improntati allo spirito e soprattutto non sono mancate le voci dei tifosi che ad un certo punto della trasmissione (fan-zone) avevano uno spazio anche molto significativo nel quale potevano complimentarsi o criticare, ovviamente con i dovuti toni, tutto e tutti. Insomma, una trasmissione che non aveva nulla da invidiare a nessun’altra del genere, condotta con passione e professionalità dai due giornalisti se si eccettua una unica, dubbia intervista ad una signorina (?) per niente elegante che si vantava di pseudo-avventure avute con calciatori di grido. E allora perchè depennarla? Noi abbiamo provato a chiedere in redazione, a qualche collega della storica emittente campana ma non è stato possibile ricevere risposta, ne tantomeno al momento del commiato, nell’ultima puntata di Sabato 15 giugno è trapelato, dalle parole dei protagonisti, alcunchè sui reali motivi che hanno portato alla fine del programma. Resta la sensazione spiacevole di un percorso editoriale valido ed interrotto in un momento in cui viene da pensare ad un possibile momento di scarso entusiasmo che la città sta vivendo con il pianeta “calcio”, nonostante i discreti successi che la SSCN  sta ottenendo, che fa il paio con il calo drastico delle presenze allo stadio che testimoniano un poco di disaffezione della gente verso il pallone. Sperando che queste siano solo elucubrazioni mentali e non  veri e propri campanelli d’allarme, ne approfittiamo per augurare ai colleghi Giordano e Chiariello le migliori fortune professionali insieme a tutto lo staff di “Un calcio alla radio” e all’emittente radiofonica Crc di continuare con la sua opera ultra-quarantennale di far da voce alla nostra città di cui oramai è uno dei cuori pulsanti.