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Programma per il piano estate 2021 del Ministero

Scuola d’estate e valutazione studenti, questo è il piano che suggerisce il “Ministero dell’istruzione”, un piano personalizzato e compensativo.

Per il programma si superano in totale i 500milioni di euro, di cui 320 dal PON (Programma Operativo Nazionale).

Il programma del Ministero per l’estate 2021 è quello di attuare attività di rinforzo e di recupero della socialità.

Uno dei temi più discussi è quello del divario tra i livelli di apprendimento definiti per lo scorso e l’attuale anno e quanto in realtà è stato effettivamente appreso.

Spiega il Ministero “Un gap che si è certamente creato, per quanti sforzi si siano fatti con la didattica a distanza. Tale divario è diverso da alunno ad alunno, da situazione a situazione.”

Si suggerisce infatti di esaminare caso per caso. Di dialogare con i ragazzi, senza modalità standardizzate o schematiche. Il punto focale quindi si basa sulla personalizzazione che permette di entrare più nel profondo e conoscere i bisogni e i timori di ciascun alunno.

Un secondo punto trattato dal Ministero riguarda le attività al di fuori della scuola. Il Ministero considera che i ragazzi abbiano imparato altre cose nel corso del periodo pandemico. E si afferma che per costruire un buon insegnamento efficace e mirato bisogna sapere quali sono queste altre cose importanti per i ragazzi e come possano essere utili per gli apprendimenti formali. Perchè l’apprendimento è fatto anche da esperienze quotidiane.

Nei mesi di giugno e settembre si consolideranno gli apprendimenti formali.

Il ragazzo viene visto quindi nella sua unicità e nella sue esperienze, tutto quello che ha imparato dalla pandemia può essere fonte di arricchimento e soprattutto motivazione per lo studio. La ripresa dei rapporti, la socialità è uno dei punti più importanti.

“Penso che per gli studenti sarebbe molto meglio partire dalla contemporaneità. Si rimane sempre dietro di un secolo. Nella scuola si vive come dentro una specie di capsula senza collegamento con il tempo presente, mancano i nessi.”         -Josè Saramago