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Prof. e alunni: non più amici su facebook

21 Secolo Mariapaola Ramaglia Prof. e alunni non più amici su facebook Osservatorio sui diritti dei Minori

Deve essere imposto “un codice di condotta per i docenti che utilizzano i social network, in particolare Facebook“: ecco la proposta avanzata dall’Osservatorio sui Diritti dei Minori al ministro dell’Istruzione.

I rapporti tra insegnanti e alunni, a causa di facebook e altri social network, rischiano di diventare troppo confidenziali e questo non può essere consentito. Sollecitato soprattutto da segnalazioni provenienti dia genitori, l’organismo in questione ha provveduto ad effettuare delle verifiche e i risultati non sono stati positivi.

Antonio Marziale, sociologo Fondatore e Presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori, ha comunicato: “abbiamo verificato che troppi docenti e addirittura dirigenti scolastici stringono ‘amicizie virtuali‘ con i propri alunni, si danno un ‘tu’ affatto pedagogico e utilizzano linguaggi sconvenienti, talvolta con post i cui contenuti sono da considerarsi diametralmente opposti ai canoni della corretta educazione”.

É anche emerso che alcuni insegnanti litigano e “lanciano strali” nei confronti di amici o colleghi o anche in riferimento a fatti di cronaca, rischiando di perdere credibilità e autorevolezza agli occhi di quegli ‘amici’ di facebook, che poi sono anche gli alunni che incontrano ogni giorno in aula.

Secondo Marziale, poi, bisogna anche considerare un aspetto preventivo in termini di “affezione”: il rapporto tra insegnante ed alunno deve necessariamente rimanere circoscritto a un rapporto formale. Un tipo di rapporto più “confidenziale”, infatti, può alterare il rendimento in classe e anche i voti impartiti.

Alla luce di quanto evidenziato, dunque, l’Osservatorio sui Diritti dei Minori ha chiesto a Stefania Giannini “di volersi attivare affinchè la presenza dei docenti sui social network venga ad essere regolamentata, con accorgimenti contemplanti anche la possibilità di verifica della condotta virtuale da parte delle istituzioni scolastiche a livello periferico e centrale”.