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Probabile lockdown per il Teatro San Carlo

Probabile lockdown per il Teatro San Carlo di Napoli, uno dei più antichi d’Europa, che  sta vivendo un momento di crisi. Il teatro fu costruito nel 1737 per volere del Re Carlo III di Borbone, e poi è stato inaugurato 41 anni prima della Scala di Milano e 55 anni prima della Fenice di Venezia; questo è uno dei motivi per cui rappresenta ad oggi il più antico teatro d’opera in Europa e tra i più capienti in Italia. Adesso parliamo della situazione attuale del teatro lirico. Il teatro sarà costretto a chiudere?

Teatro San Carlo: 200 posti occupati segna la probabile chiusura

L’AGI ha dichiarato  “Avere 200postiequivale a chiudere. Non è economicamente sostenibile per nessun teatro, meno che mai per un teatro quale è il San Carlo”.

Purtroppo questa affermazione è un’affermazione che è molto vicina alla realtà che sta affrontando attualmente il Teatro di San Carlo di Napoli dal momento antecedente al lockdown.

“Abbiamo appena investito in sicurezza, utilizzando anche il plexiglass come divisorio dei posti già distanziati di un metro – afferma Stéphane Lissner, sovrintendente del Lirico più antico al mondo – abbiamo fatto spettacoli con questo distanziamento, prendendo la temperatura all’ingresso, con il pubblico con mascherine, e uscita scaglionata. Il personale di sala è stato professionale e i nostri spettatori hanno risposto con grande compostezza. La situazione della pandemia è seria, non lo nego, ma penso che sarebbe drammatico per la cultura, e non solo, non avere teatri aperti”.

Non solo l’AGI e Stéphane sono preoccupati per il futuro del teatro il quale, molto probabilmente, sarà costretto ad una chiusura; ci sarà quindi un lockdown per i concerti, gli spettacoli, per l’arte.

Purtroppo per un teatro come quello della sua portata, già 500 posti occupati sui 1500 è veramente un numero basso, 200, che è il numero effettivo, lo è ancora di più. La fiducia viene riposta agli abbonati che durante l’estate hanno aiutato molto il teatro, si spera anche in un aiuto da parte dell’Italia affinché l’arte non vada nuovamente in lockdown.