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Primo caso in Italia: due bimbe nate con gli anticorpi Covid

All’ospedale di Padova, il 9 e il 16 marzo, sono venute alla luce due bambine, figlie di due dottoresse. Le piccole sono nate con anticorpi per il Covid19.

Al momento della loro venuta al mondo, le due avevano già, all’interno del loro organismo, l’esercito necessario alla disfatta del virus che ha innescato una pandemia mondiale.

La motivazione? Le due madri, due medici, si erano vaccinate durante la gravidanza.

A precedere l‘Italia, solo la Florida, primo Paese in cui si è potuto constatare, pochi giorni fa, l’arrivo di un neonato dotato di un sistema immunitario resistente al corona.

Eventi antecedenti il parto

Nel mese di dicembre 2020, aveva preso il via la campagna vaccinale, presentata come ultimo disperato tentativo di poter contrastare la diffusione del letale virus.

Nell’immediato, le due dottoresse, oggi felici mamme di due bambine sanissime, hanno acconsentito all’inoculazione delle dosi vaccinali, offerte dalle varie aziende farmaceutiche.

Sostenute dai loro colleghi, Anna e Valeria sono ad oggi fra le prime donne incinte ad essersi sottoposte all’iniezione dell’antidoto.

Ad offrire loro sostegno anche i loro compagni, anch’essi professionisti sanitari. Fra coloro che hanno appoggiato la scelta, anche Roberto Rigoli, direttore della Microbiologia dell’istituto sanitario Ca’ Foncello di Treviso.

Momenti di gioia per la scoperta degli anticorpi delle bimbe

Le donne, ora madri di due splendide bimbe, si dicono enormemente appagate dal successo e i riscontri positivi che ha comportato la loro vaccinazione. Le bambine, difatti, godono al momento di ottima salute e sono a casa.

Anna Parolo, in particolare, esprime la sua contentezza nell’avere una bambina immune al Covid e ritiene che quest’avvenimento possa portare un po’ di speranza in ogni angolo del globo.

«Sarà interessante in futuro – asserisce la dottoressa Kimta Ngaradoumbe Nanhornguè – capire se il passaggio di questi anticorpi a seguito della vaccinazione materna contro il Sars-Co-V-2 possa proteggere il neonato come avviene in seguito alla vaccinazioni contro difterite, tetano e pertosse. In tal caso bisognerebbe definire se esiste una fase ideale della gravidanza per la vaccinazione».