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lunedì, 29 Maggio 2023

Prandelli rassegna le dimissioni

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Durante la conferenza stampa dopo la sconfitta dell’Italia contro l’Uruguay, costata l’eliminazione degli azzurri dal Mondiale, il CT Cesare Prandelli rassegna le proprie dimissioni dall’incarico di allenatore della nazionale italiana.

Prandelli ha dichiarato di aver preso questa scelta dopo le pesanti critiche ricevute e in particolare per le accuse scagliategli contro da alcuni addetti ai lavori secondo i quali l’ormai ex CT rubava lo stipendio statale. Prandelli ha parlato anche del fallimento di un progetto tattico da lui voluto e portato avanti senza successo in Brasile: “Ho già parlato con il presidente Abete e con Albertini, mi sembra giusto visto il fallimento del progetto tecnico. Al termine della partita ho rassegnato le dimissioni. Giusto prendersi le proprie responsabilità. Prima della firma del contratto c’era la volontà di andare avanti e di proseguire questo progetto. Avevamo camuffato bene in 4 anni i problemi del calcio italiano. Poi siamo stati aggrediti, sia io che il presidente Abete, come se fossimo un partito politico e ci hanno accusato di prendere, anzi di rubare, i soldi ai contribuenti. Io ho sempre pagato le tasse e non ho mai rubato i soldi a nessuno. Se sbaglio tecnicamente, invece, è un discorso diverso e mi prendo tutte le responsabilità”.

L’ex allenatore della nazionale si è assunto tutte le responsabilità, comprese quelle sulla gestione di Balotelli: “Il cambio tra il primo e il secondo tempo? Non si riesce a capire quando è calmo e quando è nervoso. Lo considero un giocatore importante ma l’ho sostituito perchè avevo paura di rimanere in dieci”.

Durante la conferenza anche Giancarlo Abete ha comunicato le sue dimissioni irrevocabili da Presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio e riferendosi alla decisione di Prandelli ha dichiarato: “Spero che ci ripensi. Io andrò al consiglio federale con le mie dimissioni irrevocabili. Prandelli ha rassegnato le dimissioni, io convocherò un Consiglio Federale tra venerdì e lunedì, al rientro, ho detto al CT che spero lo ritiri, perchè penso che al di là del risultato, che amareggia tutti quanti noi, sia stato fatto il possibile per i livelli di competitività che il nostro calcio ha. Io andrò al Consiglio Federale con le mie dimissioni irrevocabili non perchè senta una particolare responsabilità per i risultati conseguiti, ma perchè voglio favorire un livello di riflessione sulle strategie future della federazione. Era una decisione che avevo già preso prima dei Mondiali, a prescindere dal risultato. Manterrò i miei incarichi in Uefa e Coni, ma voglio liberare la federazioni dalle critiche che mi vengono rivolte in quanto vertice federale”.

Una rivoluzione nel sistema del calcio italiano a cui il Consiglio Federale dovrà tenere testa e favorire un nuovo ciclo di sviluppo del calcio italiano oramai troppo lontano per qualità e risultati da quello spagnolo, inglese e tedesco.

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