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Povertà assoluta in Italia aumenta dopo lo scoppio della pandemia

Il numero di famiglie italiane che vivono in povertà assoluta era diminuito nel 2019 dopo quattro anni consecutivi di crescita, anche se c’era ancora un problema significativo nel sud. Circa 4,6 milioni di persone, ovvero il 7,7% della popolazione, vivevano in povertà assoluta, definite come quelle che non potevano acquistare beni e servizi indispensabili per evitare gravi forme di esclusione sociale, secondo i dati dell’Ufficio nazionale di statistica ISTAT. In termini di famiglie, il numero è stato di 1,7 milioni, in leggero calo rispetto a 1,8 milioni nel 2018.

Tuttavia, la crisi del COVID-19 avrà un impatto inevitabile sulla povertà nel 2020. L’epidemia ha messo in ginocchio l’Italia, costringendo il governo a imporre un blocco nazionale alle attività per frenare le infezioni. La Banca d’Italia aveva affermato che la terza economia della zona si sarebbe contratta di circa il 9,2% nel 2020, prevedendo un parziale rimbalzo per quest’anno

Numero povertà assoluta peggiore di quella vissuta nel 2008

L’ISTAT  giovedì ha affermato che il numero di persone in povertà assoluta in Italia ha raggiunto il livello più alto in 15 anni nel 2020, secondo i dati preliminari.

L’agenzia nazionale di statistica ha affermato inoltre che l’incidenza delle famiglie in miseria assoluta è aumentata dal 6,4% nel 2019 al 7,7% nel 2020, il che significa che oltre due milioni di famiglie erano in povertà assoluta, con un aumento di 335.000.

L’incidenza per gli individui è aumentata dal 7,7% al 9,4%, il che significa che 5,6 milioni di persone sono in assoluta povertà, con un aumento di oltre un milione in un anno.’ L’aumento registrato nell’anno della pandemia COVID-19 significa che la riduzione dei livelli di miseria raggiunta nel 2019 è stata invertita.

Dopo 4 anni in cui c’era una riduzione netta, infatti era ridotto in misura significativa il numero e la quota di famiglie in povertà assoluta, anche se siamo sempre rimasti su valori molto superiori a quelli precedenti la crisi del 2008. Le famiglie più a rischio si trovano nel Sud.