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Portici; si festeggia San Ciro.

Le scarse notizie biografiche su San Ciro sono a noi pervenute grazie al patriarca di Gerusalemme san Sofronio, che è stato autore degli Atti dei santi martiri alessandrini Ciro e Giovanni. Ciro nacque ad Alessandria d’Egitto da famiglia cristiana e studiò medicina.

Come medico, con la sua devozione alla professione e anche attraverso la sua fede, alleviò le pene e le sofferenze degli ammalati assieme al loro spirito. Confortava la loro anima, avviandoli a trovare pace e conforto nella fede e nella preghiera. Per questo motivo, molti suoi pazienti pagani si convertirono al Cristianesimo. Inoltre Sofronio racconta che egli somministrasse cure gratuite ai poveri e agli indigenti, fornendoci così conoscenza della sua grande umiltà.

Sotto l’impero di Diocleziano molti dottori alessandrini venero accusati di stregoneria e magia, in quanto si credeva che costoro cospirassero contro l’imperatore. Quest’ultimo decise allora di perseguitare chiunque svolgesse attività curative.

San Ciro fu quindi costretto ad allontanarsi dalla sua patria e per non rischiare l’arresto comincia un travagliato periodo di eremitaggio e isolamento nel deserto. A Canopo San Ciro fu riconosciuto, arrestato e condannato a morte. Nell’anno 303 del 31 gennaio venne decapitato.

Gli abitanti di Portici in questo giorno festeggiano il santo con una grande festa. La statua di questo martire viene sistemata nel Santuario sul lato destro dell’altare in modo che tutti i fedeli possano ammirarla e omaggiarla portando dei fiori.

Sfilano bancarelle per le stradine adiacenti alla chiesa, grazie alle quali i porticesi godono di sano divertimento, usufruendo dei vari giochi offerti da esse. La piazza è tutta illuminata.

La seconda festa legata a San Ciro cade invece in primavera e viene festeggiata a Portici nella prima domenica di maggio, dove ha luogo una solenne processione con la statua del santo.