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Pompei: un progetto fotografico di Luigi Spina

“Interno Pompeiano e Archivio dello Spazio” è un duplice progetto fotografico di Luigi Spina che, attraverso uno sguardo intenso e da sempre attento alla bellezza dell’antica città di Pompei, vuole far riviere lo splendore di un tempo mediamente le immagini fotografiche. Il progetto fotografico di Luigi Spina è diviso in due fasi: la prima si propone lo scopo di mostrare Pompei attraverso fotografie in bianco e nero, con la città e le sue vie e le visioni prospettiche delle case pompeiane; nell’altra, lo scopo è quello di restituire una visione degli interni degli edifici pompeiani a colori. L’obiettivo dell’autore è quello di non utilizzare alcun artificio, ma di avvalersi soltanto della naturale luminosità quotidiana. Così, quasi come se il tempo non fosse mai trascorso, Pompei viene restituita ai visitatori in tutto il suo fascino e con il suo antico splendore. Una volta concluso il progetto fotografico di Luigi Spina, le immagini prodotte potrebbero essere raccolte con lo scopo di creare un nuovo patrimonio visivo dell’intero parco archeologico, tale da poter essere impiegato per una mostra fotografica avente come finalità quella di mostrare l’immagine più intima e profonda dell’antica città vesuviana.

Pompei è la città delle mutazioni, dei cambiamenti.  È proprio il fattore temporale, lo scorrere degli anni, che restituiscono una diversa visione della città. – sottolinea il Direttore uscente del Parco archeologico di Pompei, Massimo Osanna, promotore del progetto –  Dalla metà del Settecento, disegnatori, pittori, filosofi, poeti, letterati, viaggiatori e poi i fotografi hanno subito il fascino della città sepolta. Hanno percepito la dimensione della catastrofe storica e umana.  L’immagine fotografica, medium contemporaneo del nostro presente, è fisiologicamente legata alla città del vulcano”.

La seconda fase del lavoro, denominata “Archivio Spazio”, collaborerà anche con il primo progetto del Parco Archeologico di Pompei dedicato alle arti contemporanee, Pompeii Commitment. Materie archeologiche.

I due progetti di ricerca hanno avuto il sostegno tecnico della celebre casa produttrice di fotocamere professionali, Hasselblad, che ha messo a disposizione di Luigi Spina una delle sue attrezzature. L’Hasseblad H6D 100 C con ottiche è l’accessorio, essenziale, per il controllo del decentramento e basculaggio.

 

Dora Caccavale
Dora Caccavale
Nata a Napoli (classe 1992). Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Autrice del libro "Lettere di Mattia Preti a Don Antonio Ruffo Principe della Scaletta" AliRibelli Editore. Organizzatrice di mostre ed eventi artistici e culturali. La formazione rispecchia il suo amore per l'arte in tutte le sue forme. Oltre alla storia dell'arte ha infatti studiato, fin da bambina, danza e teatro. Attualmente scrive per la testata XXI Secolo.