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Polmonite, Cina in ginocchio, gli ultimi aggiornamenti

Allarme in Asia per il nuovo misterioso virus che in Cina ha scatenato un focolaio di polmonite virale che da dicembre, mese della sua comparsa all’interno di un mercato del pesce di Wuhan, la più popolosa città della Cina orientale, sta flagellando la popolazione.

217 i casi accertati, su 224 segnalati, esclusi i 198 di Wuhan, ce ne sono altri 5 a Pechino, e 14 nella provincia sud-orientale del Guangdong. Ci sono poi due sospetti nella provincia sud-occidentale del Sichuan, uno nella provincia meridionale dello Yunnan, due a Shanghai e due nelle province del Guangxi e dello Shandong.

Della malattia misteriosa si è occupato uno studio condotto dall’Imperial College di Londra, secondo il quale essa avrebbe già colpito 1.722 persone, cifra stimata grazie ad alcuni calcoli probabilistici che tengono conto di diversi fattori.

Tale incidenza nella diffusione aiuta ad avvalorare la tesi del contagio uomo-uomo, sostenuta dal team di esperti della National Health Commission cinese, che ne hanno isolato due casi nella provincia del Guangdong, come comunicato dal capo del panel di studiosi, Zhong Nanshan.

Intensificati i controlli agli aeroporti, mentre l’Oms dirama una nota per prevenire e fronteggiare al meglio quella che sembra essere una vera e propria epidemia.

Il responsabile dell’epidemia è un virus appartenente alla famiglia dei coronavirus, a RNA positivo. Esso è simile a un ceppo noto veicolato dai pipistrelli, ma è differente dal coronavirus della Sars. La Commissione Sanitaria Nazionale cinese ha annunciato che, al fine di tutelare la sicurezza della salute a livello globale, condividerà con l’Oms le informazioni scoperte relative alla sequenza genomica del virus.

I sintomi dell’infezione sarebbero febbre alta e lesioni polmonari invasive, diagnosticabili con una radiografia del torace, tosse secca, mal di gola, difficoltà respiratorie.

Il ministero intanto consiglia di “Applicare misure igieniche quali: lavare frequentemente le mani con acqua e sapone, coprire la bocca e il naso con un fazzoletto quando si starnutisce o tossisce (non con le mani). Evitare il contatto con persone affette da malattie respiratorie. Evitare luoghi affollati, in particolare mercati del pesce e di animali vivi. Evitare di toccare animali e prodotti di origine animale non cotti. Rivolgersi a un medico o a una struttura sanitaria qualora compaiano sintomi di infezione respiratoria (febbre, tosse secca, mal di gola, difficoltà respiratorie). Non mettersi in viaggio se si è malati. Per qualsiasi necessità contattare la propria Ambasciata o il proprio Consolato”.

Si sospettano casi anche in Australia e nelle Filippine, a dimostrazione del fatto che l’epidemia risulta essere dilagante.

Il Centro europeo di controllo delle malattie (Ecdc) ha ricalcolato al rialzo la classificazione del rischio di contagio anche in Europa, portandolo da basso a moderato.

“Il rischio che il virus arrivi in Italia non è minimo. Purtroppo il virus ha scelto il momento peggiore per saltare fuori: il 25 gennaio è il Capodanno Cinese, che corrisponde all’unico lungo periodo di ferie per i cinesi e viene sfruttato solitamente per viaggiare, anche all’estero”, afferma il virologo Roberto Burioni sulla sua pagina web medical facts.

Il direttore del Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto superiore di Sanità (Iss), Gianni Rezza, spiega che il nuovo virus risulta essere meno letale della Sars, ma che la sua gravità si capirà di giorno in giorno, “Se i dati confermassero un’estensione del focolaio del nuovo coronavirus – aggiunge Rezza – non si escludono misure più importanti a livello internazionale, che potrebbero esser prese domani dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: dai controlli più serrati negli aeroporti allo sconsigliare spostamenti, fino alle restrizioni dei viaggi, chiaramente non da tutta la Cina ma solo dalla città di Wuhan”.

Concorde il presidente della società italiana medicina del turismo, Walter Pasini, che afferma che “L’impressione è che il nuovo coronavirus abbia un tasso di mortalità inferiore rispetto agli altri, Sars in primis, ma una maggior contagiosità. E questo è un bene, ma paradossalmente anche un male: la Sars era molto letale, ma era stato più facile contrastarla. Quando invece il tasso di mortalità è minore, l’infezione si diffonde più facilmente, può essere peggio”.

Intanto sono stati avviati protocolli di prevenzione per i possibili contagi, sono stati attivati screening sui voli provenienti da Wuhan. 

In Italia, in particolare, la direzione sanitaria dell’aeroporto di Fiumicino ha invitato tutte le compagnie aeree con voli provenienti dalla Cina, sia con voli diretti che con scalo intermedio, a controllare passeggeri ed equipaggio.

Il ministero della Salute ha affisso anche dei cartelli all’interno dei maggiori aeroporti italiani, con i quali sta provando a dissuadere i viaggiatori che hanno scelto come meta i paesi asiatici, onde evitare una vera e propria epidemia.

La situazione è particolarmente grave perché in Cina sono appena iniziate le vacanze del Capodanno, circa 7 milioni di cinesi andranno in ferie all’estero.

Fortunatamente, in alcune città come Wuhan, le autorità hanno varato una serie di misure contenitive riguardo le partenze di gruppi di turisti.

La polizia sta conducendo controlli a campione sui veicoli privati in entrata e uscita dalla città, mentre negli snodi dei trasporti pubblici le autorità sono dotate di termometri manuali e a raggi infrarossi per controllare la temperatura dei passeggeri, al fine di schedare coloro i quali presentino un innalzamento della temperatura, costoro vengono segnalati, viene consegnata loro una mascherina e una brochure riguardo la polmonite, con il consiglio di recarsi dal medico al più presto.

 

Emanuele Marino
Emanuele Marino
Giornalista pubblicista, nonché studente universitario iscritto alla facoltà di Lettere Moderne presso l'Università degli studi di Napoli Federico II