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Politica di genere, il governo spagnolo approva la proposta

Il governo spagnolo ha approvato la proposta di legge che consentirà alle persone transgender di età superiore ai 16 anni di cambiare liberamente il proprio genere e nome nei registri ufficiali, senza che medici o testimoni intervengano nell’iter.

Con la proposta di legge approvata il governo spagnolo attuerà che tutte le persone trans potranno chiedere il cambiamento del loro genere sui documenti d’identità anche senza essersi sottoposte a un trattamento ormonale e senza presentare certificati medici. Secondo il governo, questa nuova norma garantisce alle persone il «diritto all’autodeterminazione» dell’identità di genere. La legge, che dovrà essere poi approvata dal parlamento, è stata promossa, tra gli altri, dalla ministra delle pari opportunità.

Il testo della norma è frutto di una lunga fase di negoziati che ha coinvolto le associazioni Lgbt+ e le varie realtà politiche favorevoli e contrarie. Una parte del movimento femminista si è opposta alla legge, sostenendo che la possibilità di cambiare genere senza essersi sottoposti ad alcun trattamento medico rischia di svuotare di significato quelle leggi e norme che tutelano le donne proprio in virtù dell’appartenenza al sesso biologico.

La “legge trans” faceva parte degli accordi e tutela tutti, finalmente una legge per la parità, e la tutela del genere. Rendere questa legge un modello per gli altri paesi dovrà essere uno sguardo al futuro.

Il portavoce del Partito Popolare al Congresso, ha criticato la legge e affermato che “Rende le donne invisibili, generando insicurezza giuridica e mancanza di protezione per i minori”. Inoltre Pedro Sánchez dimostra ancora una volta che dipende dalle minoranze ideologiche radicali per rimanere a La Moncloa.  Gamarra ha aggiunto inoltre che il partito presenterà emendamenti contro la legge durante il processo parlamentare.

La legge ha vietato inoltre tutte le terapie di conversione per “modificare l’orientamento sessuale e l’identità o l’espressione di genere delle persone”, prevedendo sanzioni fino a 150.000 euro. La legge è così stata approvata come libertà di espressione