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Pino Daniele: si spegne una stella della musica italiana

Sette anni fa il cielo di Napoli si illuminava di un’altra stella: si era spento uno dei più grandi cantautori italiani della musica napoletana. Giuseppe Daniele, in arte Pino Daniele, aveva accusato un malore mentre era nella sua casa a Grosseto e chiese di essere accompagnato in ospedale, a Roma, dal suo medico di fiducia. Spirò nella tarda serata del 4 gennaio.

La notizia, diffusa sui social dal suo amico Eros Ramazzotti, ha addolorato tutti i napoletani. Pino Daniele ha scritto le canzoni napoletane moderne più belle, inventando uno stile tutto suo, fatto di influenze blues, jazz, rock, echi del Mediterraneo, rap, i ritmi sudamericani, le sonorità arabe e persino i madrigali di Gesualdo da Venosa. Era riuscito anche a mescolare  napoletano, italiano, inglese, spagnolo e coniando termini ed espressioni che sono rimaste nel Dna di tante persone..

Nel 1976 Pino Daniele si esibisce per la prima volta come chitarrista nell’album Suspiro di Jenny Sorrenti, sorella di Alan Sorrenti, e successivamente partecipa all’album “Le due facce di Gianni Nazzaro” di Gianni Nazzaro.

Il suo album di esordio Terra Mia del 1977 ebbe un successo incredibile, perché riesce ad esprimere un legame tra napoletanità e sound etnico, reinterpretando canti e usanze popolari, di origine mediterranea.

Pino Daniele fonde con estrema eleganza melodie apparentemente lontane da noi con il blues e viene introdotta nell’album Pino Daniele del 1979, e in canzoni famosissime come Je so’ pazzo, Je sto vicino a te, Chi tene ‘o mare, Putesse essere allero, Basta na jurnata ‘e sole e Donna Cuncetta.

Nel 1980 esce il nuovo album Nero a metà, nel quale unisce sound napoletano, con ritmi latin blues costruiti su sonorità mediterranee.

Quello di Piazza del Plebiscito del 1981 è entrato forse nella storia come il concerto migliore di Pino di tutti i tempi a Napoli, con una presenza di pubblico che supera le 200.000 presenze. In quel concerto è accompagnato sul palco da James Senese, Tony Esposito, Tullio De Piscopo, Joe Amoruso, Rino Zurzolo, un movimento tutto partenopeo che unisce folklore napoletano, jazz, blues, funk e rock.

Pino Daniele a questo punto comincia a risentire forse del troppo lavoro degli anni precedenti, e nei primi mesi del 1990 riduce il numero di concerti e il proprio lavoro. In quegli anni Pino Daniele collabora con un’altra stella di Napoli dell’epoca, il grande Massimo Troisi, per il quale Pino produce le colonne sonore dei film Pensavo fosse amore…invece era un calesse, Ricomincio da tre e Le vie del Signore sono finite.

Entrati negli anni ‘2000 Pino Daniele produce sempre meno dischi e nuovi album, perché il suo stato di salute non gli permettono fonti di stress eccessive.

Il 31 dicembre 2014 si esibì per l’ultima volta prendendo parte al programma televisivo L’anno che verrà, spegnendosi pochi giorni dopo.