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Pil italiano, una lieve diminuzione dell’8,8 per cento

Nuove comunicazioni da parte dell’Istat che pubblica un resoconto degli ultimi dati concernenti il Pil italiano. A causa delle restrizioni imposte dalla pandemia, l’indice è drasticamente calato, ma le aspettative erano di gran lunga superiori alla realtà.

Ci si aspettava, difatti, di ottenere risultati peggiori, invece il Pil si è mantenuto sufficientemente stabile, non arrivando alla netta cifra del 9%. Quest’ultima percentuale era, oramai, data quasi per certa dagli economisti italiani.

Analisi dei dati

Negli ultimi tre mesi del 2020, gli analisti hanno stimato che il prodotto interno lordo della nazione si sia abbassato del 2 per cento, rispetto alla quota registrata nei tre mesi precedenti. Tendenzialmente, invece, si è giunti a una riduzione della percentuale di 6,6 punti.

All’ultimo trimestre dello scorso anno è stata aggiunta una giornata lavorativa, rispetto agli ultimi quattro mesi del 2019, ma due giornate di produzione in meno, se paragoniamo l’ultima stagione al periodo trimestrale che l’ha anteceduto.

Dunque, nel penultimo trimestre dello scorso anno, l’economia nazionale si è ripresa grosso modo, arrivando a far rimontare l’indice del Pil nettamente. Il prodotto, difatti, ha toccato vette che esplicavano una crescita del 16%.

Gli ultimi tre mesi, al contrario, hanno delineato un nuovo declino, per via delle imposizioni di nuovi lock down, zone rosse ed arancioni, determinando un nuovo calo del prodotto nazionale.

Si è allora arrivati ad una nuova riduzione della quota lorda del Paese, dal -5,1% al -6,6%.

«La stima preliminare che ha, come sempre, natura provvisoria, dal lato dell’offerta riflette soprattutto un netto peggioramento della congiuntura dei servizi, a fronte di una contrazione di entità limitata dell’attività industriale» commenta l’Istat.

Risultati del Pil nel 2021

Il governo ha tirato un sospiro di sollievo nel vedere le sue previsioni non corrispondere a verità, sebbene l’esito superi solo lievemente il dato prefissato.

La variazione per il 2021 è così pari al 2,3%, cifra davvero positiva.