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Social loafing: il grave danno della pigrizia sociale

Per social loafing, o pigrizia sociale, si intende un fenomeno studiato dalla psicologia sociale, nel quale in un gruppo alcune persone si impegnano meno nella risoluzione di un compito, rispetto a quanto farebbero se lavorassero da sole.

Tale fenomeno spiega la scarsa produttività di alcuni gruppi; ma non va confuso con delle dinamiche interne relative al coordinamento e a problemi di natura accidentale.

Social loafing: la teoria del free rider

La pigrizia sociale, si spiega con la teoria del “free rider”, e con “l’effetto parassita”, che consiste nella riduzione dello sforzo di un individuo, per non farsi carico del lavoro di un altro membro del gruppo.

Gli studi sulla pigrizia sociale iniziarono con il lavoro sul tiro alla fune di Max Ringelmann, che osservò che i membri di un gruppo tendevano a mettere in atto uno sforzo minore nel tiro alla fune rispetto a quanto facessero gli da soli.

In ricerche recenti, gli studi che impiegano la tecnologia moderna, come i gruppi su Internet e quelli sparsi, hanno rilevato la presenza del social loafing.

L’origine della pigrizia sociale deriva dalla credenza di un individuo che il suo impegno non sia rilevante per il gruppo di appartenenza.

Le cause del social loafing: un male che affligge i gruppi

Quando il numero di persone nel gruppo aumenta, le persone in questione avvertono un senso di deindividualizzazione. Tale termine indica la dissociazione dalla realizzazione individuale e la diminuzione della responsabilità personale, dando come effetto uno sforzo inferiore esercitato dagli individui in ambienti collaborativi.

Questo fenomeno può ridurre l’efficacia del gruppo perché è contagioso e complesso da correggere. Una volta rilevato dal leader del gruppo, è sua la responsabilità di presentare nuove regole.

Le persone potrebbero sentire di essere “poco importanti nella folla”, credendo che il loro impegno non sarebbe premiato adeguatamente.

Questa idea può indurre le persone a credere che possono evitare di dare il proprio contributo; nascondersi dietro il lavoro di altri colleghi, ed evitare gli effetti negativi derivanti dalla mancanza di impegno.

Quando l’entusiasmo per l’obiettivo comincia a ridursi, il contributo si ridurrà. Quando in un gruppo si fa strada l’idea che i propri sforzi siano inutili, è probabile che si sviluppi ozio sociale.

Motivazione

Secondo la letteratura in psicologia sociale il livello di motivazione che si deve impegnare in un’attività influenza il comportamento del soggetto in un gruppo.

Questa tesi, definita modello di sforzo collettivo da Karau e Williams (1993, 2001), spiega come gli individui che sono motivati abbiano maggiori probabilità di impegnarsi nella facilitazione sociale, ovvero aumentano i propri sforzi quando in presenza di altri componenti del gruppo; viceversa, coloro che sono meno motivati hanno maggiori probabilità di sviluppare pigrizia sociale.

Due fattori che determinano la motivazione di un individuo, e se l’individuo svilupperà pigrizia sociale, sono le aspettative riguardo al raggiungimento dell’obiettivo e il valore percepito dell’obiettivo stesso.

Il social loafing, un fenomeno che emerge in contesti di gruppo e che è bene conoscere ed approfondire.