giovedì 27 Marzo, 2025
11.6 C
Napoli
spot_img

Articoli Recenti

Picco di contagi: riconversione del Loreto Mare

Contagi in crescita in tutta Italia, e a Napoli si riorganizza il comparto ospedaliero per gestire al meglio l’ondata pandemica.

Dal prossimo 3 gennaio il Loreto Mare tornerà ad essere Covid Hospital, con l’attivazione di cinquanta posti letto che si aggiungono a quelli già esistenti, per far fronte alla pandemia.

Contagi in crescita: potenziamento del Loreto Mare

Una misura necessaria, come ha annunciato la direzione generale dell’Asl Napoli 1 Centro, in linea con quanto stabilito dall’unità di crisi regionale della Campania.

“È necessario garantire un’offerta assistenziale adeguata a sostenere l’aumento di casi di Covid-19; una decisione che non avremmo voluto prendere ma necessaria”, ha spiegato il direttore  generale Ciro Verdoliva.

Naturalmente sarà garantita la continuità assistenziale per i pazienti già ricoverati al Loreto Mare, soprattutto per quanti sono affetti da patologie la cui cura non può essere sospesa o rinviata.

I pazienti, in questo caso, saranno temporaneamente trasferiti presso le unità operative di Ematologia e Oncologia al presidio ospedaliero San Giovanni Bosco.

Dopo aver superato la soglia dei 7mila casi in un giorno, la Regione sta correndo per evitare la saturazione di raparti e terapie intensive, dove ieri si è registrato un aumento del 2% in un solo giorno.

Ieri, 28 novembre, è stata registrata una vera e propria impennata di contagi in Campania, con settemila nuovi positivi. 

A fronte di tutto questo l’Unità di Crisi Regionale ha ribadito ancora una volta l’urgenza di continuare ad adeguare e potenziare i posti letto di terapia intensiva per quanti hanno contratto il Covid-19.

Per questo motivo è necessario riconvertire (in soli cinque giorni) l’Ospedale Loreto Mare, che metterà a disposizione 50 nuovi posti letto.

Il Loreto Mare era diventato un presidio “normale” lo scorso 7 ottobre, quando l’emergenza pandemica sembrava aver rallentato la corsa; a distanza di due mesi e poco più è necessaria, ora più che mai, una nuova riconversione.