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sabato, 3 Giugno 2023

Il Parco delle Cinque Terre

Da non perdere

Dalle ondate svanire a poco a poco; diventare un albero rugoso o una pietra levigata dal mare; nei colori confondersi di tramonti; sparir carne per spicciar sorgente ebbra di sole, dal sole divorata (Eugenio Montale, Ossi di Seppia: Riviere)

In questa terra di sole e odori salmastri Eugenio Montale aveva passato la sua infanzia, in una villa a Monterosso chiamata la villa delle due palme, dove nella quieta serenità delle giornate estive avevano preso forma i versi di Ossi di Seppia. In quello scenario il poeta registrava tutti i segnali naturali dal movimento del mare, l’imperscrutabile fruscio delle foglie, al mutare delle luci. Una terra modellata dall’opera dell’uomo con abitazioni dai colori particolari che si intervallano tra coltivazioni di vigne e olivi, baie nascoste e rocce frastagliate: che si tratti di un paesaggio ricco di fascino il visitatore se ne accorge subito, camminando tra i sentieri che collegano i paesi delle Cinque Terre.

Il golfo della Spezia è anche noto come golfo dei poeti, perché da sempre meta ispiratrice dei letterati. Nella parte più orientale di levante spicca Lerici perla medievale da cui è possibile vedere panorami indimenticabili. A ponente emerge il porto marinaro di Portovenere, mentre all’estremo levante della Riviera, sono le Cinque Terre: Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola, e Riomaggiore comprese nel Parco Nazionale che l’Unesco ha dichiarato patrimonio dell’umanità. Un treno regionale che passa con grande frequenza tutto il giorno permette un collegamento tra la costa e la città di La Spezia. Una volta arrivati tutto ciò che occorre è armarsi di macchina fotografica e lasciarsi guidare dalle stradine che collegano i cinque borghi mediante un sentiero che permette di godere a pieno del paesaggio e le sue piccole insenature. Monterosso è la prima tappa del viaggio: in questo piccolo borgo antichissimo non si rimane affascinati solo dall’incantevole paesaggio marino ma anche dalla particolarità della scogliera artificiale da cui sporge la Statua del Gigante di Monterosso, realizzata da Arrigo Minerbi e l’ingegnere Levacher nel 1910, che fa da cornice al paese. Camminando sulla parte più elevata del promontorio roccioso sopra il Colle dei Cappuccini si arriva alla Torre Aurora, che aveva originariamente lo scopo di proteggere la zona dalle incursioni barbare. Rispetto agli altri borghi, Monterosso è la meta più ambita dei turisti soprattutto d’estate poiché vi sono spiagge più estese grazie all’ampiezza della costa. Vernazza e Corniglia sono le tappe successive del cammino a piedi: mentre la prima è situata su un promontorio ed è caratterizzata da un incantevole porto, Corniglia è l’unic a non affcciarsi direttamente sul mare e si arriva al paese attraverso una lunga rampa di scale. Successivamente troviamo Manarola e Riomaggiore che sono collegate da un lungo sentiero conosciuto come Lover’s Lane, (Via dell’Amore o sentiero azzurro), un percorso di poco più di un chilometro, celebre attrattiva per turisti e amanti del trekking.

Una passeggiata scandita dai versi di Montale, in cui la bellezza della natura non è stata corrosa dal passare del tempo. Una natura spesso crudele, come ricorda il terribile nubifragio del 25 Ottobre 2011 che ha danneggiato soprattutto Monterosso e Vernazza, ma che continua, nonostante tutto, a suscitare meraviglia nel visitatore.

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