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Papa Wojtyla: nell’aprile 2005 il suo addio

Nell’aprile del 2005 muore Papa Wojtyla. Dopo due giorni dal peggioramento del suo stato di salute a causa di un’infezione dell’apparato urinario, Giovanni Paolo II si spegne alle ore 21:37 di sabato 2 aprile 2005, vigilia della Domenica della Divina Misericordia, all’età di 84 anni.

L’annuncio della morte di Papa Wojtyla venne dato dal portavoce vaticano Joaquín Navarro-Valls e da quella sera e fino al giorno delle esequie, milioni di pellegrini confluiscono a Roma per rendere omaggio alla salma del Papa polacco.

Pellegrino in tutto il mondo, per Papa Wojtyla negli anni ’90 comparvero i primi problemi di salute che lo accompagneranno sino alla fine del suo pontificato: alcune serie cadute, la rimozione di un tumore benigno, un’appendicite acuta e l’insorgenza del morbo di Parkinson, cui si affiancarono problemi articolari e una grave artrosi al ginocchio che gli resero particolarmente difficoltosa la deambulazione.

Malgrado questi problemi rimase lucido e non cessò di esercitare la sua missione; disse di voler “accettare la volontà di Dio”.

Il 1° febbraio 2005 ebbe un aggravamento che lo obbligò al ricovero presso il policlinico Gemelli; ma il 27 marzo, il giorno di Pasqua, si affacciò su piazza San Pietro dove benedisse la folla con la sua mano; cercò di parlare ma non ci riuscì. Ripeté il gesto tre giorni dopo, ma per breve tempo.

Giovanni Paolo II si spegne alle ore 21:37 di sabato 2 aprile 2005, fra le lacrime e l’amore di milioni di fedeli.

Le parole di San Giovanni Paolo II ci aiutano ed esortano anche in questi momenti difficili:” Non abbiate paura!”.

I funerali hanno luogo sei giorni dopo, venerdì 8 aprile 2005 e sono celebrati dal cardinale Joseph Ratzinger, che sarà lui stesso eletto Papa otto giorni dopo.

Circa 800.000 pellegrini dei tre milioni di cui abbiamo parlato viaggiano in treno su Roma per andare a dare l’ultimo saluto a Papa Wojtyła.

Per l’occasione Trenitalia e RFI, con la supervisione delle Ferrovie dello Stato si coordinano per gestire circa 1.000 treni straordinari che sono sia a lunga percorrenza da tutta Italia, sia regionali che trovano spazio a Roma Tiburtina e a Roma Ostiense.

Oltre a questo dieci convogli arrivano dall’estero, sette dalla Polonia, nazione d’origine del Pontefice, due dalla Francia e uno dalla Svizzera.

Importante l’aiuto anche della Protezione Civile che nella stazione di Udine si attiva per rifocillare i pellegrini durante la breve sosta tecnica.

Papa simbolo dei giovani e della famiglia, la sua frase “Se sbaglio mi corigerete” resterà indimenticabile esattamente come il cuore grande e generoso.

Dora Caccavale
Dora Caccavale
Nata a Napoli (classe 1992). Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Autrice del libro "Lettere di Mattia Preti a Don Antonio Ruffo Principe della Scaletta" AliRibelli Editore. Organizzatrice di mostre ed eventi artistici e culturali. La formazione rispecchia il suo amore per l'arte in tutte le sue forme. Oltre alla storia dell'arte ha infatti studiato, fin da bambina, danza e teatro. Attualmente scrive per la testata XXI Secolo.