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Pannelli solari: la domanda alza i prezzi dell’argento

Il rialzo della domanda di pannelli solari sta trascinando con sé il prezzo dell’argento in tutto il mondo, questo è il risultato di un nuovo studio redatto in inglese, volto ad analizzare il rapporto tra il prezioso materiale e il mondo fotovoltaico.

La suddetta analisi è stata redatta da un gruppo di ricercatori appartenente all’Università del Kent (UK), secondo cui sarebbe necessario prestare particolare attenzione a questa relazione.

Ogni modulo fotovoltaico, secondo quanto spiegano gli scienziati, contiene in media 20 grammi di argento, i quali ammontano circa al 6,1% del costo totale di costruzione di ciascuna unità. La scelta del materiale risulta quasi essere obbligata dal momento che l’argento è il metallo con la più alta conduttività elettrica e termica. È proprio questa la caratteristica che lo rende “perfetto” ai fini della produzione della pasta conduttiva, posta sia sulla parte anteriore che posteriore della maggior parte delle celle fotovoltaiche.

Nel corso degli anni, il progresso delle tecnologie di fabbricazione ha particolarmente compresso la quantità di argento usata, passando da una media di 400 mg necessari nel 2007, ai 130 mg del 2016 per singola cella, ma nonostante ciò, il boom che il settore dell’energia solare sta vivendo oggi, ha scosso il mercato dei metalli.

Per analizzare le correlazioni che intercorrono tra domanda e costi, i ricercatori britannici hanno preso in considerazione dei dati riguardanti i prezzi trimestrali dell’argento registrati dal London Bullion Market. Essi li hanno poi integrati con quelli della capacità fotovoltaica installata e della produzione di elettricità solare tra il 1990 e il 2016.

I numeri hanno dimostrato chiaramente l’esistenza di un parallelismo tra l’aumento del prezzo del metallo e quello della domanda di pannelli solari.

Per questo motivo gli scienziati stanno mettendo in guardia il settore, perché se i prezzi dovessero salire, potrebbero rendere i costi della produzione nel settore fotovoltaico molto più cari.

Secondo il rapporto della CRU Consulting il settore potrebbe ridurre la quantità d’argento utilizzata per la costruzione di una singola cella a soli 65 mg entro il 2028, attraverso il miglioramento dell’efficienza del modulo.

La lettura degli analisti prevede che il mercato aumenterà questo fattore al 25% entro il 2030, il che comporterebbe una riduzione del 24% del numero di pannelli necessari per produrre una determinata quantità di elettricità.

“Questi due fattori, aumento di risparmio e di efficienza, possono ridurre i carichi di argento in misura sufficiente a incrementare significativamente il tasso di crescita della capacità solare senza picchi nel mercato dei metalli”, affermano i ricercatori.

Emanuele Marino
Emanuele Marino
Giornalista pubblicista, nonché studente universitario iscritto alla facoltà di Lettere Moderne presso l'Università degli studi di Napoli Federico II