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domenica, 4 Giugno 2023

Palinuro: storia e natura

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Deborah Santoro
Deborah Santorohttps://www.21secolo.news
Laureanda in Archeologia e Storia delle Arti presso l’Università Federico II di Napoli, ama riportare alla luce la storia dei luoghi del passato, senza tralasciare miti e leggende, considerate parte importantissima della cultura popolare. Amante delle arti culinarie, si diletta ai fornelli. Crede nel giornalismo al servizio della verità e ad essa si presta.

Quelle di Palinuro si riconfermano anche quest’anno, con l’assegnazione di una nuova Bandiera Blu e di ben 3 Vele Legambiente, tra le spiagge più belle dell’intera Campania. Acque cristalline e fondali di sabbia fine e bianca caratterizzano le spiagge di questa meravigliosa località balneare della provincia di Salerno, che ben si adattano, con i loro fondali bassi, al divertimento e alla sicurezza di grandi e piccini.

Palinuro sorge non lontano dalle foci dei fiumi Lambro e Mingardo, estendendosi sull’omonimo promontorio di Capo Palinuro che vanta una spiccata bellezza paesaggistica e che è caratterizzato dalla fitta presenza di grotte, tra cui la famosissima Grotta Azzurra. É possibile visitare le grotte sottomarine con immersioni subacquee mentre i meno temerari potranno visitare le grotte emerse, in tutta comodità, a bordo di una barca.

Palinuro è una terra ricca di storia: il suo nome è legato a un mitico personaggio dell’Eneide. Venere, madre di Enea, al momento della partenza promise a suo figlio un viaggio felice, un solo uomo della sua flotta avrebbe perso la vita riscattando in tal modo quella degli altri. Quest’uomo fu Palinuro, lo sfortunato nocchiero di Enea. Virgilio narra di come, nel bel mezzo di una notte, il dio del sonno s’impossessa di Palinuro lasciandolo sprofondare in un sonno invincibile. Ormai incosciente, un colpo brusco della nave precipita il nocchiero in mare che, dopo aver nuotato incessantemente per tre giorni e tre notti, giungerà sulle coste italiane dove dei barbari abitanti del paese lo uccideranno lasciandone il corpo sulla riva. Tempo dopo, Enea giungerà negli Inferi guidato dalla Sibilla di Cuma e lì, tra la folla dei morti privi di sepoltura ai quali Caronte nega il passaggio, scorgerà Palinuro che gli narrerà le sue avventure dopo la caduta in mare supplicandolo, quando tornerà sulla terra, di recarsi a Velia, a sud di Paestum, per provvedere alla propria sepoltura. La Sibilla prometterà a Palinuro che una terribile sciagura si abbatterà sulle coste della Lucania, che saranno gli stessi abitanti del luogo a raccogliere il suo cadavere per tributargli onori divini e che daranno il suo nome a quello che poi è diventato Capo Palinuro.

Alcuni scavi archeologici effettuati negli anni ’50 hanno portato alla luce un’arcaica necropoli datata intorno al VI secolo a.C., sebbene alcuni indizi lascino presupporre la presenza dell’uomo in quei luoghi risalente già a 3 secoli prima. A seguito di varie campagne di scavi, negli anni ’60 l’Ente Provinciale per il Turismo di Salerno decise di realizzare un piccolo museo archeologico situato in località Ficocella, ove raccogliere e dare risalto ai numerosi reperti venuti alla luce. Suppellettili di oltre 6000 anni fa, antichi resti di un preistorico insediamento, corredi della necropoli di età arcaica nonchè rettili di età ellenistica sono solo alcuni dei reperti che è possibile ammirare in questo piccolo ma ricco museo locale.

Spiaggia dell'Arco Naturale
Spiaggia dell’Arco Naturale

Decisamente suggestiva è la spiaggia Mingardo, più famosa come spiaggia dell’arco naturale, la quale è dominata appunto da una formazione rocciosa a forma di grande arco. La sua straordinaria bellezza ha fatto sì che essa fosse scelta come location per le riprese di numerosi film. Purtroppo, nel novembre del 2007, una parte della parete esterna dell’arco è franata e da quel momento si stanno studiando soluzioni atte a salvaguardare uno dei più bei monumenti naturali della zona.

É tuttavia bene ricordare che a volte la natura non basta. L’uomo, con il suo stile di vita, può facilmente distruggere quelle straordinarie ricchezze naturali che lo circondano. Nonostante ciò, Palinuro ha la fortuna di avere un’associazione, la Eso Es Palinuro, che si occupa del territorio e che ne favorisce la tutela e la rivalutazione attraverso un gran numero di iniziative locali.

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