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Pablo Escobar, il re del narcotraffico colombiano

Il 2 dicembre 1993 morì Pablo Emilio Escobar Gaviria, uno dei più celebri e ricchi trafficanti di marijuana e cocaina, tanto da essere soprannominato Il Re della cocaina. Fu ucciso dalla polizia colombiana all’età di 44 anni.

Escobar deve la sua notorietà alle sue azioni decisamente negative e alla sua vita, votata all’illegalità sin da ragazzino. A 13 anni, infatti, entrò a far parte di un’associazione di giovani chiamata Nadaismo, che stimolava i ragazzi ad andare contro le regole e disobbedire ai genitori, oltre ad incentivarli all’uso di alcune droghe.

La sua fama crebbe esponenzialmente nel 1975 quando un narcotrafficante di Medellìn, Fabio Restrepo, fu ucciso (forse dallo stesso Pablo Escobar). Di conseguenza Pablo divenne capo di un grande business e gli uomini di Restrepo cominciarono a lavorare per lui. Da quel momento i guadagni crebbero notevolmente.

Nonostante fu responsabile di grandi stragi ed omicidi, la popolazione povera di Medellìn lo vedeva come un mito. Egli, infatti, forniva sostegno ai bisognosi, fece costruire scuole e ospedali e distribuiva denaro ai poveri in cambio di fedeltà. Questo perché oltre al potere, a lui interessava ottenere consenso politico. Riuscì perfettamente nel suo intento, tant’è che una nota rivista colombiana lo definì un Robin Hood. 

Il 14 marzo 1982 venne eletto alla Camera dei Rappresentanti. La sua carriera politica però ebbe vita breve a causa del suo losco passato. Il 20 gennaio 1984 il narcotrafficante si dimise dalla propria carica.

Dopo il fallimento politico si dedicò esclusivamente agli affari. Fondò e gestì il cartello di Medellìn, una vasta organizzazione di narcotrafficanti operante in Colombia, Bolivia, Perù, America Centrale, Stati Uniti, Canada ed Europa.

Nel 1988 iniziò una guerra tra il cartello di Medellìn e il cartello di Cali: le due principali organizzazioni mafiose colombiane. Tutto ebbe inizio il 13 gennaio di quell’anno quando alcuni uomini del cartello di Cali fecero esplodere un ordigno davanti ad una abitazione di Escobar. In quel frangente il narcotrafficante non era in casa, ma nell’esplosione rimasero coinvolti moglie e figli.

Sono ancora da chiarire i motivi che portarono a tale attacco. Tuttavia questo fu l’episodio che inevitabilmente diede vita allo scontro tra le 2 associazioni.

Pablo Escobar fu ucciso il 2 dicembre 1993 da una squadra di polizia colombiana, grazie all’ausilio di alcuni mezzi tecnologici forniti dagli Stati Uniti. Infatti la polizia lo localizzò e circondò in un quartiere di Medellìn, dove intraprese uno scontro con Escobar e la sua guardia del corpo. I 2 cercarono di fuggire, ma vennero uccisi a suon di colpi con armi da fuoco.

Dopo la morte di Escobar il cartello di Medellìn si sciolse. Così il cartello di Cali prese il totale controllo del mercato della cocaina fino alla metà degli anni ’90, quando anche gli uomini di questa stessa associazione furono assassinati o imprigionati.