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Ospedale Rizzoli di Ischia: non si potrà più nascere

L’isola d’Ischia dispone dell’ospedale Anna Rizzoli, che nonostante alcune carenze, funziona discretamente, garantendo i servizi necessari ai cittadini che ne hanno bisogno. Tuttavia, proprio in questi giorni, si apprende che il reparto di Ginecologia ed Ostetricia dell’ospedale Rizzoli, rischia la chiusura; infatti, secondo il Piano triennale 2019-2021 di sviluppo e riqualificazione della sanità campana, il programma con il quale la Regione delinea il percorso per uscire dal commissariamento e riprendere la cosiddetta gestione ordinaria, prevedeva la proroga per un anno per il punto nascita dell’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno.

Secondo il nuovo Piano delineato dalla sanità campana, infatti, saranno utilizzabili e quindi attivi, esclusivamente i punti nascita che registrano almeno mille parti l’anno. All’Ospedale Rizzoli, invece, nel 2016 e nel 2017 sono nati solo poco più di 330 bambini l’anno.  Una cifra che denota il record di nascite ad Ischia,  ma che risulta insufficiente e che determinerebbe la chiusura del reparto di Ginecologia ed Ostetricia. 

Il Piano, promosso dalla Regione Campania, è firmato dal governatore e commissario alla sanità Vincenzo De Luca.  Il ministro Giulia Grillo aveva già sottolineato la propria disponibilità, affinché venissero vagliati piani e strumenti alternativi ai piani di rientro e tra i temi oggetto dell’attenzione del dicastero alla Salute nei primi mesi del 2019 ci sarà proprio il caso commissariamento Campania.

Il Piano della sanità campana, prevede anche l’ampliamento di alcuni ospedali, ben otto, tra i quali vi è anche l’ospedale Rizzoli di Ischia. Il nosocomio ischitano vanta un record di nascite, grazie alle sue eccellenze, all’impegno dei suoi medici e nonostante diverse difficoltà riesce ad andare avanti. Le nascite ad Ischia aprono ad una nuova vita, rappresentano la speranza di una comunità che non molla, nonostante i limiti e le difficoltà; ma soprattutto sono necessarie per tenere in vita una struttura importantissima per tutti gli ischitani.

Si spera ed è auspicabile che la Regione Campania, e le autorità competenti, nonché le istituzioni addette, possano fare qualcosa affinché la situazione cambi. La chiusura di un reparto che, seppur con difficoltà, funziona, è paradossale.