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Onoriamo il Banco di Napoli, organizza Della Ragione

La suggestiva Aula Magna della Chiesa di S. Maria della Libera, in via Belvedere al Vomero, ha ospitato, Giovedì 6 dicembre alle 17,30, il convegno “Onoriamo il Banco di Napoli”.
Numerose adesioni, da Rossella Paliotto, presidente della Fondazione Banco Napoli, Aldo Pace ed Eduardo Nappi, già Direttori dell’Archivio Storico, Gennaro Cortucci, alto dirigente Banco Napoli,  Marco Esposito, giornalista economico de “Il Mattino”, Carlo della Ragione, Presidente Nazionale dell’Unione pensionati Banco Napoli, Mimmo Sica, cronista de “Il Roma”, Gherardo Mengoni, ingegnere e scrittore.
La finalità dell’evento organizzato dal Dott. Achille Della Regione è di proporre le possibilità di un eventuale risarcimento del danno sia alla Fondazione del Banco di Napoli e sia ai singoli azionisti per proseguire attività sul territorio. Tra i quali anche il sottoscritto è un esempio dell’accaduto che ha perso circa 44 milioni di Lire.

Di seguito riportate le domande dell’intervista effettuata al Dott. Della Ragione.

È vero che il Banco di Napoli era la banca più antica del mondo? Ci sono dei documenti che lo comprova?
“Si, era la banca più antica ed autorevole del Mondo. Durante il convegno è stata mostrata la Polizza di Pagamento del Banco dell’Annunziata che retrodata questo record, contestato da Monte de Paschi di Siena. La presenterà Eduardo Nappi, da oltre 60 anni Direttore dell’archivio del Banco di Napoli”

Questo cambio storico quali danni ha arrecato?
“La scomparsa definitiva del Banco di Napoli fa in modo che un flusso di denaro vada verso altri lidi diversi dal Meridione”.

Evento da lei organizzato, sempre con grande affluenza, che conosce e ha frequentato da generazioni l’ambiente del Banco di Napoli, ci racconti il motivo di questa variazione.
“I poteri forti, politici e banchieri, 20 anni fa decisero che non doveva più esistere e nel silenzio con il passar del tempo ci sono riusciti”.

Con l’evento da lei tenuto si vuol proporre qualche iniziativa in particolare?
“Si cercherà di proporre le possibilità di un eventuale risarcimento del danno sia alla Fondazione del Banco di Napoli e sia ai singoli azionisti per proseguire attività sul territorio. Tra i quali anche il sottoscritto è un esempio dell’accaduto che ha perso circa 44 milioni di Lire”.