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Olocausto: ottant’anni fa iniziavano le retate a Parigi

L’Olocausto, periodo terribile ed indelebile della nostra storia, inizia nel 1942 con più ferocia, soprattutto per l’iniziativa presa dalla polizia francese di deportare anche i bambini.

Senza dubbio alcuno, l’Olocausto ebraico è il periodo più buio della storia dell’umanità. Facendo un passo indietro di circa vent’anni, arriviamo alla fine della Prima Guerra Mondiale che vede la Germania sconfitta e pesantemente punita. Infatti, secondo il Trattato di Versailles, i tedeschi dovevano cedere l’Alsazia-Lorena alla Francia e vaste zone orientali alla Polonia, concedere autonomia a Danzica, passaggio della regione, smantellamento dell’esercito e pagamento di un risarcimento di 132 miliardi di marchi in oro.

Nel 1934 prese il potere il dittatore Adolf Hitler, con il suo partito nazista, il quale ha trovato simpatia nel dittatore fascista italiano, in carica dal 1922, Benito Mussolini, tanto da instaurare un solido rapporto politico chiamato Asse Roma-Berlino. Così, Adolf Hitler, dopo aver rinforzato il suo esercito, nel 1939 diede inizio alla II Guerra Mondiale con l’aggressione alla Polonia. Il Fuhrer tedesco aveva un altro progetto su cui stava lavorando, un progetto molto più macabro: sterminare gli ebrei.

Nel 1935 furono approvate le Leggi razziali di Norimberga e da allora, piano piano iniziò la persecuzione degli ebrei non ancora alla luce del giorno, fino al gennaio 1942 quando le SS iniziano a deportare gli ebrei nei campi di sterminio.

Come tutti i paesi d’Europa, anche la Francia venne risparmiata dall’Olocausto ebraico. Il 16 luglio, infatti, viene ricordato come il giorno in cui più di 13 mila ebrei (tra cui moltissimi bambini) venivano catturati e deportati nei campi di sterminio.

Nel 1940 la Francia settentrionale era occupata dai tedeschi, mentre quella meridionale era formalmente autonoma sotto il Regime di Vichy con a capo il discusso maresciallo Pétain che diventava sempre più succube del governo nazista.

Il 4 luglio René Bousquet, capo della polizia del governo di Vichy, incontrò a Parigi gli ufficiali delle SS Knochen e Dannecker, i quali con la partecipazione della polizia francese, il 12 luglio del 1942 iniziarono l’operazione “Vento di primavera” che, secondo gli ordini, doveva essere eseguito con la massima velocità. L’arresto dei bambini venne effettuato su iniziativa diretta delle milizie francesi, perché i tedeschi erano interessati solo alle persone tra i sedici e i quarant’anni. Pierre Laval, Primo Ministro francese, propose ai tedeschi di prelevare le famiglie intere, dando così inizio anche all’Olocausto dei bambini.

La retata del 16 luglio 1942 iniziò alle 4 del mattino. Alcune persone subito vennero deportate subito al campo di transito di Drancy, a nord di Parigi, in attesa di essere deportati in Germania o in Polonia. Gli altri, la maggioranza tutti i bambini, furono rinchiusi per giorni in un posto piccolissimo dove erano tutti stipati con condizioni igieniche e cibo scarsissimo. Dopo soli tre giorni vennero distribuiti 70 grammi di pane a testa e una tazza di brodo.