“Obiettivo No violence” a tutela delle donne vittime di violenza.
Oggi più che mai risparmiamoci le parole e diamo spazio ad iniziative che fanno la differenza; iniziative vere e sensibili che porgono davvero una mano tesa per aiutare.
Oggi, 25 novembre, come ogni anno dobbiamo innanzitutto detestare il solo fatto ci sia un giorno dedicato alla violenza sulle donne, poiché non dovrebbe esistere una crudeltà simile in ogni sua forma o pensiero. Invece no, dobbiamo fare i conti con la realtà, e stabilito che se esiste una giornata mondiale contro la violenza sulle donne vuol dire che questa assurdità accade sempre e spesso dobbiamo utilizzare qualsiasi strumento a nostra disposizione per poter in qualche modo fermarla, ostacolarla, arrestarla o quanto meno poter fare qualcosa per le donne private della loro integrità, della loro dignità, della loro esistenza.
Michele Simolo, fotografo e presidente dell’associazione italiana “Obiettivo No violence” è pronto a dare luce e spazio ad un argomento delicato e sempre più comune.
– “Obiettivo no violence è un progetto fotografico nato circa 10 anni fa con il coinvolgimento di circa 53 attrici ed attori, più altre persone al di fuori del mondo dello spettacolo, persone comuni che hanno voluto prendere parte attraverso questo progetto per dare un messaggio, per dire No alla violenza sulle donne”, così ai microfoni di “Paeseroma” ha dichiarato Michele Simolo un mese fa alla festa del cinema di Roma.
Michele prende umanamente a cuore tutte le storie che gli arrivano, ed insieme ad un team di donne, avvocati, assistenti e associazioni cerca di trasformare il dolore in consolazione, una ferita in un fiore dal quale si può solo rifiorire con l’aiuto di se stessi e degli altri.
L’obiettivo di Michele è fare in modo che si estenda sempre più velocemente, a macchia d’olio, la sua iniziativa, in modo che sempre più persone che subiscono maltrattamenti o/e violenza possano contare su un iniziativa seria che si muove con delicatezza, dedizione, impegno e spirito.
E’ importante sensibilizzare sulla violenza sulle donne, ma è altrettanto fondamentale che le denunce abbiano un corso immediato e consapevole, che vengano prese in considerazione, che non si sprofondi nella violenza istituzionale o come spesso succede quando la donna denuncia, non viene protetta e muore.
Tantissime le testimonial dell’obiettivo No violence raccolte in questi anni; attrici, showgirl, modelle, cantanti che hanno abbracciato l’iniziativa e l’hanno cucita come un vestito indosso.
– “Per pura casualità mi sono trovato ad una manifestazione dove parlavano di donne e violenza, sono stato così colpito e amareggiato da ciò che ascoltavo che il mio cuore non riuscì a sopportare quella tristezza, così che al posto di sparire per sempre da una dinamica del genere, per naturale reattività decisi di affrontare quel sentimento e di rendermi io a servizio e a disposizione di qualsiasi testimonianza, se io non riuscivo a sopportare quel magone, figuriamoci una donna vittima di violenza. Amo le donne, sono la poesia di Dio, il mio mestiere mi ha portato a conoscerle e viverle sempre più attraverso la fotografia so quanto sono emotive e sensibili e da lì capì che pure l’arte poteva essere una sorta di terapia e rifugio per loro, quindi, quando presi a cuore la faccenda e divenni presidente dell’associazione molte donne raccontarono attraverso i miei scatti i loro ricordi bui, le loro paturnie, le loro ferite, solo allora le vedevo meno prigioniere perché le stavano combattendo e trasformando.”
Da un incubo ad un trampolino da cui saltare, e da lì non esser più quella di prima.
Guardare in faccia il problema, riuscire ad interpretare il dolore per cercare di farci la pace e non la guerra è stato vitale per quelle donne.
Un ricordo nuoce lentamente, ti pervade, ti annulla perché è lì in sordina che lavora e logora la nostra anima.
Sfidarlo e cambiarlo potrà sterilizzare il suo potenziale e renderlo solo un vecchio amaro aneddoto.
Molte donne sono riuscite ad uscire dal buio, altre parlano con noi e si raccontano, altre ancora non hanno coraggio, altre ancora non sanno nemmeno che quello non sia amore.