La figura di un vero artista di strada nato nella Napoli che fu: chi era ‘o pazzariello?
Se c’è una caratteristica che ha sempre distinto Napoli da tutte le altre città del mondo, questa è l’infinita fantasia dei suoi abitanti: una dote che, nei secoli, ha contribuito a rendere i napoletani dei veri e propri artisti nel cavarsela in qualunque situazione e a dispetto di ogni difficoltà.
La creatività ha da sempre aiutato il popolo partenopeo ad affrontare la vita con ottimismo e fiducia nel domani anche quando si tratta di inventarsi un lavoro: non sono pochi, infatti, gli antichi mestieri nati a Napoli che hanno fatto la storia della città.
Uno di questi è sicuramente ‘o pazzariello, che molti associeranno all’immagine del grande Totò nel film “L’Oro di Napoli”, una delle sue più celebri interpretazioni: tra fine Settecento e metà Novecento, tra le strade di Napoli capitava spesso di incontrare questa figura, un uomo con abiti bizzarri e colorati, con in mano un bastone con il quale dirigeva un piccolo gruppo di suonatori che lo accompagnavano.
Con balli, danze e filastrocche, ‘o pazzariello annunciava l’apertura di nuovi negozi insieme alla piccola orchestra composta da tamburino, putipù, scetavajasse e triccheballacche. Insomma, quasi un pioniere dei flashmob, diremmo oggi.
Spesso lo si vedeva pubblicizzare i prodotti delle botteghe da cui era stato assoldato, tenendo in mano del pane, della pasta o del vino oppure alle sagre di paese dove metteva all’asta degli oggetti, regalando allegria e sorrisi alla gente. Marciava a tempo di musica e, ogni tanto, si fermava e pronunciava il famoso verso
“Battaglio’, scapucchio’ e’ uscito pazzo ‘o padro’…
…È una brava persona…è padrone di una pasta di sostanza…