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Nuovo recovery plan: il piano di recupero economico

Da ieri, circola la notizia riguardante l’elaborazione di un piano che permetterà all’Italia di recuperare il tempo perduto. A causa della crisi pandemica e del ritardo economico ventennale registrato, in confronto ad altri Paesi europei, Conte, dunque, emana le linee guida di un progetto mirante al risollevamento delle finanze, il nuovo recovery plan.

Risorse e gestione del programma

Il denaro versato, corrispondente alla cifra di 196 miliardi, sarà impiegato per la ricostruzione di un Paese alla deriva, in diverse aree.

Ecco cosa prevede, in breve, il recovery plan.

Per ciascun settore, si farà riferimento a uno specialista. Tali specialisti, qualora dovessero riscontrare ritardi o difficoltà nell’approvazione dei progetti da loro designati, potranno anche ricorrere ai poteri sostitutivi.

A loro volta, gli esperti di ciascun campo saranno guidati da un Comitato scientifico. La società prenderà il nome di “Comitato di responsabilità sociale”.

L’associazione, facente capo ai conoscitori dei differenti ambiti, comprenderà membri accuratamente selezionati fra i diversi profili scientifici, tenuti in alta considerazione.

In particolare, sei super manager terranno conto del lavoro svolto, adoperandosi per offrire suggerimenti e spunti, nel caso in cui dovessero rivelare imprecisioni nei propositi degli specialisti.

Le macro aree sui cui si cercherà di intervenire riguardano la riqualificazione degli edifici; la creazione dei posti di lavoro e la formazione dei lavoratori stessi; lo sfruttamento di tutte le potenzialità concepite dalla rivoluzione tecnologica e un investimento nelle aree verdi del bel Paese.

Come intervenire per ogni sezione

Per quanto concerne la tutela degli impieghi, la creazione di nuovi posti di lavoro soppianterà la grave crisi venutasi a creare nel settore.

Diversi investimenti andranno a favorire l’incentivazione di comunità sociali piuttosto fragili.

L‘housing sociale, ossia la realizzazione di centri abitati più ricchi ed equilibrati, e il rafforzamento di ambiti come sport e cultura per promuovere l’integrazione sociale, sono le principali armi con cui si desidera sconfiggere le difficili condizioni in cui versano alcune collettività.

Le zone verdi urbane dell’intera nazione riceveranno speciali attenzioni, grazie alle quali, non solo si apporteranno migliorie nell’ecosistema, ma anche il turismo potrebbe giovare di tali accorgimenti, rendendo l’Italia ancora più appetibile agli occhi dello straniero.

Tramite l’innovazione, la modernizzazione delle tecnologie digitali, ci si auspica anche di far crescere le nostre industrie. Lo sviluppo della telemedicina, in primis, consentirà un’assistenza più sicura e vicina ai cittadini.

I futuri benefici

La premessa di incrementare il Pil, tramite tali riforme, sembra altamente plausibile. La Corte dei conti, difatti, in accordo con la Corte dei conti Europea, svolgerà la sua parte, in quest’ambiziosissimo innovativo progetto.

La fazione che si occupa della rendicontazione delle risorse sarà attiva, sin da subito, e applicherà correzioni in tutti i casi in cui saranno individuate fallacie nei ragionamenti di tipo economico.

L’obiettivo finale e principale è quello di far lievitare il Pil fino al 2,3%, nel giro di quattro anni.

Critiche e dissensi

Il ministro Teresa Bellanova esprime il suo dissenso, qualificando la bozza del futuro progetto come un testo opaco e incostituzionale e lamentando, soprattutto, la nascita di strutture parallele a quelle già esistenti, in seno al governo.