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Nuovo Dpcm, vince la linea Azzolina. Resta però la DAD

Le scuole resteranno aperte. È questa la decisione assunta dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, contenuta nel nuovo Dpcm.

In vigore nuovo Dpcm

Dunque nella scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, si continuerà con la didattica in presenza. Tuttavia però occorre fare delle importanti precisazioni. Nelle cosiddette zone “rosse”, le classi di seconda e terza media dovranno ricorrere alla didattica a distanza.

Ovviamente in tutte le scuole d’Italia vige l’obbligo di indossare la mascherina, fatta eccezione per i bambini della scuola dell’infanzia. Secondo le regole stabilite, bisogna tenere la mascherine anche seduti al banco e la distanza interpersonale supera il metro. Oltre ai bambini fino a 6 anni, potranno non indossare la mascherina quei soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della stessa.

Si può tranquillamente affermare che Conte, nelle sue decisioni, abbia tenuto in forte considerazione le ragioni di Azzolina, ritenendole magari più giuste. L’istanza del Ministro della Salute, Roberto Speranza, di chiudere più attività possibili per evitare assembramenti, evidentemente non ha trovato compatibilità con la chiusura delle scuole.

Chiaramente la decisione di Conte è stata frutto di tanti confronti. È un aspetto oggettivo che i bambini (soprattutto di scuole elementari) attraverso la DAD non riescano ad apprendere come dovrebbero. Catturare ed ottenere l’attenzione per un periodo prolungato di tempo attraverso un monitor, è un lavoro impossibile per gli insegnanti.

Inoltre, i genitori avendo i bambini a casa avrebbero grandi difficoltà ad andare a lavoro. Sicuramente tutti questi aspetti sono stati tenuti in considerazione da Conte, prima di assumere delle decisioni così difficili.

La speranza è che da qui in avanti, con l’aumento delle restrizioni, l’ondata di contagi possa calare in tempi brevi. Mai come in questo momento è essenziale viaggiare tutti sulla stessa lunghezza d’onda e rispettare le regole. Ritornare alla normalità rappresenta una priorità e questo dipende anche e soprattutto dai nostri comportamenti quotidiani.