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Nuovo assetto ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile

Reso pubblico, sulle pagine della Gazzetta ufficiale di oggi, il regolamento che prevede una riorganizzazione del ministero della mobilità sostenibile.

La mobilità sostenibile è quella mobilità finalizzata all’eliminazione di qualsiasi residuo prodotto dall’inquinamento atmosferico. Per centrare l’obiettivo, è quindi nato un ulteriore dipartimento che va a sommarsi ai due già esistenti.

Il nuovo sistema di trasporti che supporta la mobilità sostenibile

Il piano finora vigente comprendeva la funzione di due dipartimenti: il primo gestisce la programmazione e l’organizzazione delle infrastrutture e di altri sistemi, sia a rete (trasporti) sia informativi.

La rete informativa, grazie anche alla rivoluzione digitale, sarà al servizio della manutenzione e della sistemazione di strade, ponti ed edifici pubblici. Tutto sarà orchestrato col fine di garantire ai cittadini estrema sicurezza e di incentivare lo sviluppo economico.

Il secondo dipartimento, invece, mira alla costruzione di grandi opere per incrementare la qualità di vita del singolo e accrescere il prestigio del nostro Paese: dai programmi di rigenerazione urbana al potenziamento di altre reti, come, ad esempio, quelle idriche.

L‘ultima sezione aggiuntasi è orientata al supporto della mobilità sostenibile e al rafforzamento delle nostre risorse. L’Italia potrà competere, sul piano economico, con Paesi sempre più ricchi.

Altre misure e ulteriori provvedimenti

Adottato anche un nuovo regolamento per il Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera, il vicecomandante generale acquisterà più potere.

L’organismo nazionale per il coordinamento di servizi di ricerca e soccorso marittimi dovrà essere ufficialmente riconosciuto così come sarà rafforzato il controllo del sistema interno.

Verrà così creata un’amministrazione dedicata alla contabilità e alla vigilanza sulle irregolarità, col compito di prevenire e reprimere l’illegalità.

Il ministro Enrico Giovannini approva fortemente il progetto: il nuovo indirizzo, a suo parere, ben si concilia con l’approccio di programmazione a medio termine e di integrazione fra gli svariati spazi del Piano della ripresa.

Potranno susseguirsi eventuali modifiche al nuovo riassetto, a breve termine.