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“Non svegliate lo spettatore”: Lino Guanciale in tournée

Non svegliate lo spettatore è il titolo del nuovo spettacolo che Lino Guanciale sta portando in tournée. Si tratta di un personale omaggio (“un atto d’amore per un grande su cui si è posata troppa cenere”) alla vita e alle opere di Ennio Flaiano, sceneggiatore e scrittore suo conterraneo.

Entrambi, dunque, originari dell’Abruzzo (Lino di Avezzano, Ennio di Pescara) e legati al mondo della recitazione.

Ennio Flaiano è stato un ironico moralista, con spiccata attitudine alla satira. Primo vincitore del Premio Strega, nel 1947, con il suo più famoso romanzo: Tempo di uccidere.

Lino Guanciale, classe ’79, è un affermato attore contemporaneo, diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico. Famoso per i suoi lavori in televisione, particolarmente portato per la recitazione teatrale.

Attraverso aneddoti, lettere e racconti, Guanciale in – Non svegliate lo spettatore – riesce a far immergere il pubblico nel mondo della letteratura, del cinema e del teatro; l’obiettivo principale consiste nel raggiungere un prezioso interscambio tra cultura e formazione. Non è però, ancora considerabile come “spettacolo di ripartenza”.

Siamo tutt’ora in emergenza, l’obiettivo è quello di sostenere tutti gli artisti e le compagnie teatrali, nella speranza che presto si possa tornare alla normalità.

A fine spettacolo, dopo la prima rappresentazione che ha avuto luogo nell’ Auditorium Parco della Musica di Roma il 2 settembre, Lino ha rivolto un accorato appello affinché si continui a sostenere il settore, messo in crisi dal Covid-19.

Racconti ambientati nel periodo del dopoguerra e del boom economico, tuttavia ancora di una “attualità disarmante”. Attraverso il sensibile sguardo di Flaiano, possiamo compiere un “viaggio nell’Italia”(in particolare, Ennio era legato a Roma, città con la quale aveva un rapporto complesso).

Lo spettatore “con i piedi fortemente poggiati sulle nuvole”, grazie alla brillante recitazione dell’attore abruzzese e al commento musicale del maestro Davide Cavuti, si ritrova in un clima carico di senso etico, sociale e storico.