Venerdì 3 Maggio 2019, la piccola Noemi, a soli 4 anni, è stata vittima di un attacco d’arma da fuoco. Lottava tra la vita e la morte nelle ore successive. L’evento accadeva presso piazza Nazionale, un luogo molto frequentato, in un orario di punta.
La piccola Noemi venne colpita da un proiettile che le trapassa il torace, le ha attraversato i polmoni da destra a sinistra, pur senza toccare il cuore, il suo corpo è calpestato due volte dal sicario.
Subito la situazione si mostra in tutta la sua gravità. La corsa all’ospedale Santobono, dove la piccola viene operata nel corso della notte, a seguito di un’attenta valutazione da parte dei chirurghi e dei rianimatori dopo il monitoraggio delle condizioni cliniche, che, durato circa tre ore, ha permesso di asportare il proiettile integro.
Subito la piccola viene sottoposta al delicato intervento polmonare di cui necessitava, affinché venisse estratta la pallottola penetrata dalla spalla. Noemi versa ancora in condizioni critiche ma, ormai è stabile. È stata scongiurata, sin da subito, qualsiasi ipotesi di paralisi, la pallottola ha lesionato una vertebra ma non ha intaccato il midollo osseo. Il quattro maggio giunge notizia della riduzione del versamento pleurico bilaterale, è confermato il danno ai polmoni della piccola Noemi. Le sue condizioni sono ancora critiche, viene tenuta in coma farmacologico. La piccola è nel reparto di terapia intensiva, le sue condizioni cliniche sono ancora estremamente gravi.
Il giorno 8 maggio Noemi inizia una vera e propria ripresa, evidenzia una buona funzionalità del polmone destro mentre permangono le criticità del polmone sinistro, al quale viene praticata una broncosopia al fine di disostruire i bronchi da coaguli. Il polmone destro, invece è ben espanso ed ha buona funzionalità. Il 9 maggio viene sottoposta a broncoscopia sia a destra che a sinistra, così da liberare i bronchi da ulteriori muchi e coaguli, vengono eseguiti ulteriori esami clinico-strumentali che mostrano un lieve graduale miglioramento della funzione respiratoria, ciò porta ad una riduzione dell’apporto di ossigeno mediante ventilazione meccanica, pur continuando la sedazione profonda e il monitoraggio continuo di tutti i parametri.
Il 10 maggio la piccola Noemi apre gli occhi e riprende a respirare.
“Voglio la mia mamma e le mie bambole”, le parole che la piccola ha pronunciato subito dopo aver dischiuso gli occhi.
La bimba ha proseguito le sue terapie presso l’ospedale Santobono, dove i suoi genitori, hanno soggiornato insieme a lei.
Il progressivo miglioramento delle condizioni di Noemi ha portato, alla fine della scorsa settimana, i genitori a richiedere ai medici del Santobono se fosse possibile dimettere la piccola. Dopo l’ultima tac e gli esami clinici approfonditi, il Santobono ha deciso di dimetterla.
Noemi proseguirà quindi la sua riabilitazione a casa, per un mese, al termine del quale Noemi tornerà al Santobono per verificare i suoi progressi fisici.
“Questa mattina, nel giorno in cui lascia il Santobono, ho fatto visita alla piccola Noemi e ai suoi genitori. E’ stato un incontro emozionante, simile a quello avuto nei giorni successivi al gravissimo episodio di cui è stata vittima innocente. Bisogna ancora una volta dire grazie ai medici e al personale sanitario che sono stati straordinari, confermando quanto sia un’eccellenza l’ospedale Santobono”, scriveva ieri il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.