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Nino Taranto: un attore tanto amato e mai dimenticato

Tra gli attori più brillanti del teatro napoletano c’è senza alcun dubbio Antonio Eduardo Taranto, detto Nino. Figlio di un sarto, nasce nel 1907 nel cuore della Napoli verace, Forcella. Già a tredici anni si incominciò ad esibire, con piccole parti, nei vari teatri partenopei. Qui mostrò da subito tutte le sue grandi capacità di attore comico, con quelle interpretazioni sceniche che lo avrebbero poi accompagnato per tutta la vita, come la “canzone in giacca”.

A vent’anni, grazie alla compagnia teatrale Calfiero-Fumo, partì in tournèe negli Stati Uniti, dove fece una discreta fortuna. Tornato in Italia recitò con Wanda Osiris e Titina De Filippo. Fu in questi anni che ebbe la geniale idea di inventare un personaggio esilarante “Ciccio formaggio”. Questo era un buffo omino emarginato, che viene bistrattato e deriso dalla sua stessa fidanzata. Un personaggio che lui interpretò magistralmente, tanto da farlo diventare uno degli attori più amati dal pubblico italiano del tempo.

Il sodalizio con “il principe della risata”

Poco prima della guerra si dedicò anche al cinema, ma con alterne fortune. Il successo in questo campo, però, lo ebbe agli inizi degli anni ’60, quando incominciò a recitare, con il grandissimo Totò. Con il principe de Curtis recitò in dei film che sono diventati veri e propri cult del cinema italiano: Totò contro Maciste,  Il monaco di Monza e Totò Truffa 62, dove è epica la scena in cui Nino Taranto e Totò riescono a vendere la fontana di Trevi ad uno sprovveduto turista americano.

Successo anche canoro al Festival di Napoli

Non tutti sanno però che fu anche cantante, nel 1967 partecipò al Festival di Napoli, vincendo addirittura il primo ed il secondo premio, rispettivamente con i brani “O matusa” e “A prutesta”.

Anche la Rai gli da il giusto risalto

In quegli anni non furono poche neanche le sue partecipazioni televisive. Tra le tante ricordiamo quella a Canzonissima nell’edizione del 1964-65 e al varietà televisivo “Io Agata e tu” del 1970, in cui riportò al successo una canzone del suo repertorio macchiettistico “Agata”, epico il suo duetto con Nino Ferrer. Successivamente furano tante le sue comparse, come ospite, in televisione. Agli inizi degli anni ’80, la Rai mandò in onda, il sabato sera, una serie di commedie dal teatro Sannazzaro di Napoli, dirette da Gaetano Di Maio e che avevano come protagonista principale proprio Nino Taranto. Ricordiamo solo le più importanti: “A morte e Carnevale”, “Nu bambeniello e tre san Giuseppe” e “Arezzo 29”. Sempre la Rai, un anno prima delle sua morte, trasmise Taranto Story, monografia in quattro puntate dedicate all’attore partenopeo.

La morte nella sua amatissima Napoli

Nel 1986, purtroppo dopo una lunga malattia, l’attore morì nella città in cui era nato e che tanto aveva amato, la sua Napoli, dove le sue spoglie umane riposano per sempre nella cappella di famiglia.