La frontiera del materiale riciclabile deve ampliarsi, non bisogna cibarsi di carni e suoi derivati, promuovere con maggior convinzione le energie alternative al fossile, tra le maggiori cause di inquinamento al mondo e addirittura, si è letto su un famoso quotidiano napoletano che è possibile aiutare l’ambiente evitando di fare figli- non spiegando però come la nascita dei bebè influenzi negativamente la salute del nostro pianeta-. La febbre dell’habitat che l’uomo ha malamente messo in ginocchio, secondo la stima degli esperti, potrebbe raggiungere punti di non ritorno a stretto giro di posta con la plastica che invade gli oceani, test nucleari riusciti e falliti -ultimo l’8 agosto scorso, nei pressi di Nenoska, in Russia che alcuni giurano essere più nocivo di quello di Chernobyl- e disboscamenti vari dovuti, se non a incendi scellerati, alla “manum malignis” dell’animale “homo sapiens”. A confonderci le idee, come se non bastasse, ci si è messa pure la reginetta dei paladini che lottano per porre un freno alla letale escalation dei cambiamenti climatici, la giovane Greta Thunberg che durante la sua traversata atlantica a bordo di una barca a vela, si fa fotografare con tanto di bottiglietta di plastica sullo sfondo in perfetto stile-prete “fai quel che dico ma non quel che faccio”. Per carità, è stata una mancanza, gliela possiamo perdonare, ma lo stesso non possiamo fare con gli ambientalisti che fanno guerra agli ambientalisti, che si contrappongono, si dividono in quelli di destra, di sinistra, che non dialogano e si oppongono per partito preso. Se persino il presidente del WWF, Donatella Bianchi si domanda a questo punto “chi siamo veramente e come vogliamo lottare per salvare il mondo?” qualche dubbio ci dovrà pur venire. L’ennesima polemica è nata in occasione del mega tour di Jovanotti che ha vissuto alcune delle sue tappe in spiaggia- il Jova Beach Party- nato con la benedizione di alcune associazioni con missione ambientale, il WWF è una di queste e che da super sostenibile è scaduto ad insostenibile per la fauna e la flora. Parole grosse ben oltre il limite dell’ortodosso attinte dall’elegante e romantico vocabolario di Lorenzo Cherubini quando l’accusa di aver fatto scempio di alcuni litoranei della costa è arrivata precisa e circostanziata: “il mondo dell’associazionismo ambientalista è pieno di veleni, divisioni, inimicizie, improvvisazione e cialtroneria, è più inquinato dello scarico della fogna di Nuova Delhi”, proclama indignato l’artista evidentemente sentitosi tradito, dopo che in sede di promozione, insieme alla succitata dottoressa Bianchi (WWF), aveva precisato che il suo spettacolo si sarebbe fatto solo a patto di rispettare la natura. Un modo assennato per iniziare l’impresa per poi scadere, purtroppo, in una guerra fatta di dichiarazioni, diciamo così…poco ecologiche, da tutte e due le parti.