L’immagine di un paese truffaldino è sempre emerso dalla facciata nostrana del nostro paese. E a circa un mese dall’intervento della Polizia di Roma, che ha sventato un vero e proprio clan dedito alla truffa, adottando addirittura travestimenti alla Tototruffa 62′.
Stamane 10 ottobre, la Guardia di Finanza della Compagnia di Torre Annunziata, su ordine della Procura della Repubblica di Napoli, ha intrapreso misure di custodia cautelare ai danni di numerose persone, ritenute appartenenti ad una mera organizzazione a delinquere, dedita alla truffa nel settore delle polizze assicurative.
Secondo le prime ricostruzioni che emergono da parte degli uomini delle Fiamme Gialle, che ha riprodotto la rete creata, un mero modus operandi, finalizzato alla truffa in serie ai danni di numerose assicurazioni, con falsi incidenti stradali e con altri espedienti, consoni all’ accrescere il corrispettivo del risarcimento previsto dalla polizza.
Il gruppo, infatti, agiva prettamente impegnato alla creazione di episodi, muovendosi in serie, in cui non soltanto venivano proposte le cosiddette “lettere” per incidenti stradali inventati, ma allo stesso tempo, ricercava presunti malcapitati, indigenti, i quali non disprezzavano una piccola parte offerta dai truffatori.
Ma all’interno della rete, non erano presenti indigenti malcapitati, ma anche periti, avvocati e alcuni giudici, tutti dediti ad avallare le richieste truffaldine dell’organizzazione criminale campana.
A dar il via all’indagine, era stata proprio la Procura di Torre Annunziata, la quale avendo scoperto numerosi indizi durante operazione in cui erano coinvolti grandi funzionari, tra cui tre giudici onorari, era emersa la creazione di questo sistema criminale, che agiva come piovra ai danni delle compagnie assicurative e coadiuvata all’interno dagli stessi uomini del sistema giudiziario.