La città di Napoli si prepara a dire addio a Equitalia. Ad annunciarlo il sindaco, Luigi de Magistris, e l’assessore al bilancio, Salvatore Palma. Le decisone presa dal primo cittadino era stata annunciata mesi fa ed era da tempo attesa dai napoletani, stanchi oramai di sottostare ad alcuni metodi anomali di riscossione tipici di questo ente, ribattezzati da molti con il tanto simpatico quanto evocativo nome di “cartelle pazze”.
A occuparsi della riscossione dei crediti e delle imposte ci sarà una struttura interna al comune di Napoli – già battezzata con il nome di Napoli Riscossione – che avrà la natura di un ufficio inglobato all’interno di Napoli Holding. Il suo compito principale, dicevamo, sarà il recupero delle entrate tributarie ed extra tributarie, come ad esempio: le rette degli asili nido, i contributi della refezione scolastica, il canone di occupazione di suolo pubblico, ecc. Da quanto si apprende, il nuovo organismo impiegherà personale che proviene dalle partecipate e sfrutterà locali già esistenti, come le sedi delle municipalità. Il Comune di Napoli ha inoltre intenzione di dotarsi di un gruppo interno di “messi notificatori” tramite un concorso in grado offrire 300 nuovi posti di lavoro.
Tuttavia, tali novità entreranno in vigore solo a partire dal 2017, dato che per tutto il 2016 Equitalia continuerà ad avere l’esclusiva in merito alla riscossione di alcuni crediti vantati da palazzo San Giacomo, come Tasi, Imu e tassa di soggiorno.
Il sindaco de Magistris ha così commentato tramite la sua pagina Facebook la notizia: “Siamo la prima città d’Italia ad avviare un’azione simile, Napoli è ancora una volta all’avanguardia. La nostra è una scelta politica e amministrativa che va nella direzione di avere più semplificazione, più trasparenza e più chiarezza grazie al rapporto diretto tra Comune e contribuenti. Meno evasione, meno tasse. Meno ingiustizie, più equità”.