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Napoli, quattro specializzandi rifiutano l’incarico

A Napoli, quattro specializzandi hanno rifiutato l’offerta di assunzione da parte dell’ASL Napoli 1, in questo periodo particolarmente difficile per l’Italia e per il Mondo, come supporto in ambito sanitario. Nonostante ciò, da quanto si apprende nelle ultime ore, i quattro specializzandi avrebbero rifiutato l’incarico, a causa della retribuzione ritenuta bassa.

Sulla vicenda si è immediatamente espresso il Direttore generale dell’ASL Napoli 1, Ciro Verdoliva, il quale ha sottolineato tutto il proprio disappunto per quanto accaduto. “Un comportamento vergognoso, sono amareggiato”, ha dichiarato il Direttore, in una nota inviata al Presidente della Regione Vincenzo De Luca, al prefetto e al direttore della sanità campana Antonio Postiglione.

La richiesta da parte della sanità campana, è chiara, servono medici soprattutto in rianimazione, e in particolar modo in questo momento così delicato. Eppure, nonostante ciò, i quattro giovani specializzandi, hanno deciso di non accettare la proposta, vanificando quanto stabilito dall’ASL, ossia, assumere direttamente gli specializzandi anche in base alle stime che evidenziano un possibile picco dei contagi previsto per la prima settimana di aprile.

I quattro specializzandi, avrebbero avanzato una proposta che prevede una retribuzione di quarantacinque euro l’ora, nonostante l’offerta economica fosse più alta rispetto a quella di molti altri medici più anziani. “Sono molto amareggiato e dispiaciuto che in un momento difficile per il nostro Paese tali lavoratori, che rappresentano con la loro professionalità una categoria indispensabile a vincere la guerra contro il Covid-19, anziché correre alle armi pongono una questione economica al rialzo rispetto all’offerta adeguata a quanto percepiscono i dirigenti anestesisti già in servizio da noi”.

“Tanto a noi ci assumono le altre Regioni e ci pagano quanto vogliamo”, questa è la risposta data dagli specializzandi al Direttore Verdoliva. Ricordiamo inoltre, che ai quattro giovani, era stato offerto un incarico in rianimazione, con contratto semestrale, che evidentemente è stato ritenuto insufficiente.

Ora, al di là di ogni considerazione circa una vicenda che ha in sé qualcosa di oggettivamente scandaloso, soprattutto perché arriva in un momento difficile, nel quale ogni gesto, ogni incarico, ogni aiuto, è fondamentale. “Ogni valutazione conseguenziale oltre alla commiserazione per tale vile e vergognoso comportamento di tali professionisti che dovrebbero rappresentare il futuro del nostro Paese”, spetta al Presidente della Regione Vincenzo De Luca, che è riferire in merito.