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Napoli, il teatro calcistico dell’assurdo

Ossimoro costante, conflitto inconciliabile, l’assurdità si oppone tenacemente ai cardini della logica. D’altronde, questa mancanza di qualsivoglia fondamento razionale è il simbolo dell’incomprensibilità. Non solo, anche il teatro dell’assurdo potrebbe incarnare questi valori. Le esperienze teatrali del Novecento, infatti, rappresentano il carattere assurdo della condizione esistenziale; il senso di vuoto di un mondo in preda all’angoscia per gli orrori della guerra e dei suoi strascichi. Eppure, il pubblico ha assistito ad alcuni episodi orripilanti anche in Serie A in questa annata, protagonista ad inizio stagione fu il Napoli.

L’avvio del campionato dei partenopei, infatti, non è stato brillante, l’imbarcazione azzurra è stata esposta alle imprevedibili intemperie di una tempesta spaventosa. Una terribile burrasca ha intralciato i progetti e i risultati del club campano, terrificanti le conseguenze originatesi dalla sua violenza. Niente dura per sempre, però, persino questa tormenta ha avuto un proprio inizio e una propria fine. Il cielo, dunque, lentamente si è schiarito, il sole, celato tra le nuvole, si è poi manifestato, i raggi sfavillanti hanno poi illuminato gli spalti del Maradona. La curva dell’iperbole ha cominciato la sua ascesa e contemporaneamente il Napoli ha iniziato il suo percorso ritemprante.

Rientrati gli infortunati ed arenate ardue problematiche, Rino Gattuso ha sfoggiato la sua arma migliore, ha ricompattato il gruppo ed ora la sua squadra è in corsa per la Champions. Questo campionato, difatti, diviene di giornata in giornata più avvincente, le pretendenti per un piazzamento tra le grandi d’Europa sono numerose: mai si è assistiti ad uno spettacolo del genere. Tra le infinite difficoltà, gli azzurri hanno saputo dimostrare il proprio valore, l’obiettivo da centrare è sempre più vicino. Il tempo scorre inesorabile, ma l’artefice del proprio destino è il Napoli stesso.

Al “Franchi” andrà in scena la sfida tra Fiorentina e Napoli

La stagione è ormai giunta al termine, i turni 37esimo e 38esimo decreteranno i verdetti finali di un’annata folle, a dir poco sensazionale. Nella giornata odierna, alle ore 12:30, al Franchi andrà in scena Fiorentina-Napoli, sfida di fondamentale importanza per gli azzurri. Non soltanto per le sorti dei vertici della classifica, ma anche per Gennaro Gattuso, addensato in un fitto intrigo di mercato. Ringhio, infatti, è uno degli obiettivi del presidente Commisso per la panchina viola; un crocevia, dunque, prima che il capotreno annunci che l’esperienza in azzurro sia giunta al capolinea.

Sfida fatale, quindi, per il Napoli, il quale deve necessariamente rispondere alla Juve, vittoriosa ieri nel derby d’Italia con l’Inter. Alcune decisioni tecniche di Gattuso saranno forzate, viste le assenze di Koulibaly e Maksimovic in difesa, e Lobotka a centrocampo. Resteranno aperti, sino alla diramazione della formazione ufficiale, i ballottaggi tra Meret e Ospina, e fra Lozano e Politano. Il quartetto difensivo, invece, sarà lo stesso sceso in campo al Maradona nell’ultimo turno di campionato; la coppia di centrocampo sarà composta da Demme e Fabian. Davanti spazio al capitano Insigne e Zielinski, uomo chiave di questa squadra. Davanti Rino non ha dubbi: Osimhen scenderà in campo dal primo minuto, alla ricerca dell’undicesimo sigillo stagionale.

Sfida tra bomber: Vlahovic contro Osimhen

La continuità del centravanti nigeriano, infatti, è stata l’arma in più di questo Napoli, lo strumento che ha mantenuto accese le speranze azzurre per la qualificazione alla Champions. Victor ha conquistato fama e gloria, accantonando i problemi di inizio stagione e facendo ricredere molti tifosi. Il suo potenziale è sorprendente, le sue prestazioni sempre più da urlo. Il Napoli si coccola il suo giovane talento, le speranze europee passano anche dalle giocate del numero 9.

A proposito di numeri 9, sul fronte opposto, c’è un altro baby talento, di origini serbe, con numeri da capogiro, in particolare per la sua tenera età: un nome, una garanzia, Dusan Vlahovic. Una sfida nelle sfida, dunque, per sancire il risultato di una gara importante e per stabilire le posizioni finali della parte sinistra della classifica.