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Napoli e l’alta sartoria, Eddy Monetti

La città partenopea è un forziere di tesori che non smette mai di stupire per la sua molteplicità di aspetti e ricchezze.

Da annoverare è certamente la sua eccezionale storia sartoriale che affonda le radici nel  1351, periodo storico che risale alla nascita della Confraternita dei Sartori, fiore all’occhiello di costumisti e artigiani della moda durante lo splendore del Regno delle due Sicilie, degni competitori di inglesi e francesi.

Il marchio Eddy Monetti, è uno tra i più antichi e più importanti della storia sartoriale napoletana.

Sorto nel 1870, a via Toledo, dall’idea dello stesso Eduardo Monetti appassionato tra le cose anche di giornalismo, il quale decise di  aprire un negozietto che vendesse all’inizio  soltanto cappelli.

Solo più tardi il figlio Salvatore deciderà di aggiungere cravatte e altri dettagli d’abbigliamento, osando. Fu un successo.

Tanto che, negli anni ’60 Monetti decise di ampliare il commercio e aprire nuovi punti vendita a Milano e a Roma, fino a investire e a porre un importante focus sul mercato estero.

Nel periodo della seconda guerra mondiale la vendita venne incrementata con l’aggiunta delle giacche da camera e altri raffinati accessori.

Monetti cominciò ad attrarre illustri clienti, come Enrico De Nicola, primo presidente della Repubblica Italiana, lo scrittore Marotta Giuseppe e l’indimenticabile Vittorio De Sica.

Ad oggi il marchio Monetti è conosciuto e amato in tutto il mondo, anche in Cina, dove è stata aperta una vera e propria boutique.

 Dopo oltre un secolo e mezzo di infaticabile  attività, l’azienda dimostra di non essersi mai allontanata dallo spirito familiare che è stato punto cardine del suo successo.

E pur mantenendo fede a raffinatezza e tradizione, non ha mai disdegnato l’apertura a dei tocchi di stravaganza che la rendono certamente, ancora più unica.