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Napoli-Atalanta, passo falso degli azzurri al Maradona: primato ceduto al Milan

Sangue, sangue ovunque, sangue sparso dappertutto, risanare una ferita di questa tipologia è eccessivamente complesso. Si tratta di un colpo molto forte, una batosta dura da tollerare, un boccone amaro da digerire. Quel pareggio in extremis del Sassuolo e quei due punti in più, divini di per sé, gettati completamente al vento, hanno originato una ferita profonda. Divenuta, forse, ancora più profonda da guarire dopo la sconfitta interna del Napoli contro l’Atalanta. Quest’ultima, come un avvoltoio in cerca della sua preda da attaccare e sbranare, ha espugnato il Maradona ed è volata via verso Bergamo con i tre punti conquistati.

A Napoli, infatti, è andata in scena una delle gare più sensazionali di questo avvio di stagione di Serie A, straordinaria per i tifosi neutrali, meno per quelli azzurri. La Dea ammazzagrandi ha sconfitto anche il Napoli ed ha ottenuto il quinto successo consecutivo, ma è vietato parlare di scudetto in casa nerazzurra. Il club campano, invece, non compie l’impresa, è costretto ad arrestare la propria cavalcata e perdere così lo scettro della classifica, usurpato dal Milan di Pioli. Le tante assenze hanno condizionato la partita dei partenopei, la ghiotta occasione di riscattare il pareggio in terra emiliana è perciò svanita.

L’Atalanta stasera ha vinto contro una squadra vera, una partita vera. Noi abbiamo fatto bene ad essere a livello dell’Atalanta, questa squadra che ho scelto per fare i titolari ci rimetterà in carreggiata perchè ha fatto un comportamento serio“. Queste le parole di Spalletti, tecnico degli azzurri, al termine della sfida tra Napoli e Atalanta.

Napoli-Atalanta, la sconfitta non rispecchia la prova degli azzurri: il risultato è fallace

Al Maradona trionfa l’Atalanta, ma il Napoli lascia il terreno di gioco tra gli applausi del proprio pubblico per una prestazione importante, considerando gli indisponibili di lusso. Vittoria meritata parzialmente, dunque, per i nerazzurri, ma la rimonta completata dimostra la rilevante prova di forza della squadra di Gasperini. E lo dimostra anche la rete iniziale degli ospiti, un mancino potente e chirurgico di Ruslan Malinovskyi, che gela gli animi di tutti i tifosi presenti al Maradona. Ma soltanto al termine della prima frazione di gioco, Piotr Zielinski riporta il risultato in parità, beffando la difesa nerazzurra e bucando Musso.

Lo scenario della ripresa resta il medesimo della seconda parte del primo tempo. Il Napoli insiste, vuole il vantaggio e lo trova con il calciatore più prolifico di tutta la storia azzurra, Dries “CiroMertens. La retroguardia dei partenopei, però, si dimostra più fragile che mai, crolla ai primi urti degli orobici ed incassa due reti, le quali sono decisive per la rimonta e per il successo finale degli avversari. Prima Demiral, poi Freuler superano Ospina e regalano a Gasperini tre punti ricoperti d’oro. Perso il comando della classifica, gli azzurri scivolano al terzo posto e puntano la prossima sfida con il Leicester, per archiviare la qualificazione almeno ai sedicesimi di Europa League.

Serviva freddezza, interpretare qualche situazione meglio. Siamo andati tre,quattro volte vicino al pareggio, anche con Petagna potevamo andare davanti al portiere ed ha avuto un attimo di esitazione. Sono quelle cose che ti spappolano, perchè non hai preso il vantaggio nel momento opportuno. Sono convinto che con questo atteggiamento ci toglieremo le soddisfazioni“. Niente è perduto, ma resta l’amarezza di Spalletti per la partita non chiusa, resta la delusione di un’intera tifoseria per il risultato finale e la sconfitta nella “casa” di Diego.